da Roma
«Un discorso indecente». Romano Prodi liquida così le polemiche sullintervento diretto del governo nella vicenda Telecom. «Un discorso non fondato sui fatti, come si è visto».
In realtà, sul medesimo argomento, per Silvio Berlusconi «di indecenti ci sono solo le parole di Prodi». E Daniele Capezzone, presidente della Commissione Attività produttive della Camera, osserva: «mi pare difficile negare che ci sia stato uno scatenato e gravissimo interventismo politico». Emma Bonino, ministro del Commercio con lestero, ricorda la telefonata fatta da Padoa-Schioppa al presidente delle Generali Bernheim per invitarlo ad aderire alla cordata italiana, subentrata allofferta At&t e di American Mobil. «Ma non mi sorprendo per quella telefonata», aggiunge il ministro. «Inquieta di più la seconda parte di quella telefonata, quella sullitalianità della Telecom. Non so cosa diremo quando si stratterà, magari, di difendere litalianità delle Generali».
Insomma, nemmeno allinterno del governo cè chi crede che il governo sia stato neutrale sulla vicenda Telecom, come - al contrario - continua a ripetere il presidente del Consiglio. Non solo. Nonostante che in un articolo sul Corriere della Sera, lambasciatore Usa Ronald Spogli abbia rilevato come lAt&t si sia ritirata per le interferenze politiche, il presidente del Consiglio sottolinea che «è il governo degli Stati Uniti a mettere pesantemente la zampa sugli investimenti stranieri. Noi siamo un paese apertissimo. Su Telecom il governo non ha messo verbo».
Prodi smentisce anche un rapporto privilegiato con la Spagna, il cosiddetto eurosocialismo degli affari; consolidato dallingresso di Enel in Endesa e di Telefonica in Telecom. «Su questo tema - si difende il presidente del Consiglio - sono state attribuite intenzioni mai esistite e sono state scritte sciocchezze». Piccola coincidenza. Lingresso dellEnel in Endesa si è sbloccato dopo un vertice bilaterale italo-spagnolo ad Ibiza. A quei tempi, la Telecom di Tronchetti Provera era pronta a stringere unalleanza con Telefonica. Ma non se ne fece nulla.
E Capezzone (che fa ancora parte della maggioranza) spiega perché. «Telefonica è stata respinta alla frontiera quando la trattativa era gestita direttamente dallo sgradito Tronchetti. Invece è stata premiata con tutti gli onori quando si è inserita nella cordata politicamente più gradita allesecutivo».
E per smontare lapparente disinteresse della presidenza del Consiglio verso il pianeta delle telecomunicazioni, il presidente della commissione Attività produttive della Camera ricorda il Piano Rovati.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.