E Berlusconi brinda: «Governo più forte sconfitti gli eversivi»

RomaAttende ad Arcore l’esito dei ballottaggi. Chiuso nella sua residenza, seguendo passo passo l’andamento dello spoglio elettorale. Poi, solo in serata, Silvio Berlusconi esprime, attraverso una nota ufficiale, la propria soddisfazione per le vittorie ottenute lungo lo Stivale. Grazie a un’azione corale della maggioranza, in grado di strappare realtà importanti agli avversari, in alcuni casi vere e proprie roccheforti fino a ieri in mano al centrosinistra. E in particolare - inevitabile per alcuni versi, vista la «vicinanza» geografica, ma anche l’appoggio dato in prima persona durante la campagna elettorale - il leader del Pdl si gode la vittoria di Guido Podestà alla Provincia di Milano. Una «conquista storica», una partita che, seppur vinta di poco, rappresenta una svolta.
Per il Cavaliere, però, in generale, il voto amministrativo testimonia un nuovo passo falso dell’opposizione, a fronte di un successo chiaro per il centrodestra. «La sinistra registra una nuova, sonora sconfitta», scrive il premier, convinto da un «dato che toglie di mezzo ogni discussione». Ovvero, «prima di queste elezioni provinciali, il Popolo della libertà governava 5 milioni di persone interessate dal voto. Adesso ne governa ben 21 milioni». Come dire, sono passati dalla parte nostra ben 16 milioni di cittadini.
Una presa d’atto che lo porta a ringraziare gli italiani «per il consenso che hanno voluto accordare ancora più del passato al Popolo della libertà, soprattutto in una competizione amministrativa influenzata dalle distorsioni mediatiche e dagli attacchi eversivi rivolti da un gruppo editoriale contro il presidente del Consiglio e il suo governo».
Insomma, continua Berlusconi nella sua analisi, puntando l’attenzione su un’altra cifra, «delle 62 province al voto, il Pdl ne governava 9, oggi ne governa 34, ovvero più della metà. È in atto un profondo cambiamento della geografia politica del Paese. La sinistra arretra nel Nord, dove perde anche la provincia di Venezia, e subisce una vera disfatta in Lombardia, dove cede anche l’ultima roccaforte: la provincia di Milano». Prima di questa tornata amministrativa, prosegue il capo del governo, mettendo a confronto i numeri precedenti e successivi alla chiamata alle urne, «di 30 comuni capoluogo interessati dal voto il Popolo della libertà ne governava solo 5, adesso ne ha conquistati 14. Sono state strappate alla sinistra città come Savona, Crotone e Prato, 190mila abitanti, terza città del centro Italia, bastione rosso ininterrottamente da 63 anni».
Ciò che emerge, dunque, è un quadro più che positivo, che l’inquilino di Palazzo Chigi disegna anche mettendo in risalto la tenuta del centrodestra.

Anzi, il passo in avanti mosso dalla coalizione che sostiene l’esecutivo. «Il Popolo della libertà, la Lega, la maggioranza e il governo - conclude infatti il presidente del Consiglio - escono ulteriormente rafforzati da queste elezioni».

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