E Boing inventa un «Amici» per i bambini

da Milano

È il fratellino minore di Italia Uno ed è, tra quelli dedicati al pubblico meno cresciuto e smaliziato, il canale più visto. Si chiama Boing, è il frutto catodico di una collaborazione nata nel novembre 2004 fra Mediaset e il gruppo Time Warner (quello di cartoon di successo come Orso Yoghi e gli Antenati). E ha un’idea fissa: «Nessun canale può sostituire i genitori, ma la nostra è una programmazione safe, non ci sono bollini, ogni programma può essere visto dai bambini di 4 anni come dai ragazzi di 14 anni», assicura il presidente Silvio Carini. Non passa un abisso tra ciò che interessa i bimbi da asilo e gli studenti delle medie? «Sino a sei anni bambini e bambine guardano gli stessi cartoni, è solo dopo - conferma Carini - che i gusti si differenziano. E se a dodici anni le bambine si dedicano solo ai telefilm su amore, moda, o magari gossip, i maschi preferiscono i cartoni e apprezzano le battute, come dimostra l’affezione a programmi anche non studiati per loro, come Zelig o le comedy». Siamo abituati a vedere l’universo dei ragazzini esplorato da psicologi, uomini di fede, insegnanti, ma non potevano non farlo anche le tv commerciali. Non nascondendo che conquistare il pubblico dei giovanissimi fa parte di una strategia: «Anche Sky all’inizio ha puntato molto su Disney Channel, per accaparrarsi l’attenzione delle famiglie. Poi ha offerto ai suoi utenti anche altri canali. Boing è stato il primo canale italiano gratuito interamente dedicato ai bambini, ma deve darsi da fare... Sapete - domanda il presidente di Boing - quanti sono i canali dedicati ai minori? Diciassette. E siccome i figli di questi tempi hanno una vita intensa, tra la scuola e lo sport, Internet e i videogiochi, bisogna offrire contenuti freschi e interessanti». La differenza che determina il successo scatta grazie a qualche idea che, sul passaparola, funziona: «Se si va sul sicuro con i cartoni, per la fascia di pre-adolescenti e adolescenti abbiamo i telefilm come Paso adelante, molto seguito. E poi qualche produzione originale, come Wanna Dance, un talent show all’insegna del gioco per bambini appassionati di ballo, che ha esordito a primavera con grande successo e torna a ottobre con la seconda edizione. Stiamo studiando poi qualche novità adatta ai piccoli fan del calcio».
L’impegno sembra funzionare, se Carini sciorina soddisfatto vari tabulati: «Da aprile, la crescita è costante. E ad agosto, mese tradizionalmente poco televisivo, abbiamo avuto un ascolto, sul target nel minuto medio tra le 7 e le 22, di 22.823 bambini. È di gran lunga la migliore performance del settore e ci attendiamo, per fine anno, un incremento pubblicitario superiore al 60 per cento». Mentre le tv generaliste perdono complessivamente ascolto, il numero dei decoder per il digitale terrestre ha superato quota 9 milioni e 200 mila, indurendo la lotta per conquistare gli abbonati. In questo clima, sorprende scoprire che Boing trasmette 24 ore su 24.

Ma i bambini non dovrebbero andare a letto presto? «Infatti, ci sono però i giovani genitori», prosegue Carini, «e per loro trasmettiamo i cartoni animati più visti degli anni Ottanta, ora in onda ci sono Pollyanna o Il libro della giungla». Forse perché anche chi allatta, a volte, torna un po’ bambino.

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