E Bologna scopre Cofferati sindaco «fannullone» in aula

Sarà che gli impegni di padre hanno assorbito tutte le sue energie. O sarà che ormai aveva deciso di mollare. Certo però è che il sindaco uscente di Bologna Sergio Cofferati (nella foto) non è che negli ultimi due anni si sia occupato molto della città che pure amministrava. Anzi, per dirla alla Brunetta, è stato proprio un «fannullone». E a dirlo, questa volta, non è l’opposizione. Ma solo i freddi, eloquentissimi, numeri. Nei primi due anni di mandato il sindaco non ha perso quasi nessuna seduta del Consiglio comunale: appena tre assenze, roba da stakanovisti. Già al terzo anno ha cominciato a manifestare una certa disaffezione per le sedute in aula, assentandosi per ben 19 volte. Negli ultimi due anni, invece, è stato il boom: 33 e 32 assenze. Per un totale di 65 sedute in cui ai consiglieri è mancata l’autorevole voce dell’amministrazione attiva. Il dato è stato reso noto ieri, nell’ambito del bilancio di fine mandato presentato a Palazzo D’Accursio dal presidente e vicepresidente del Consiglio comunale di Bologna, rispettivamente Gianni Sofri e Paolo Foschini. Ironia della sorte, a fronte dell’«assenteismo» di Cofferati, la palma di più presente in assoluto alle sedute d’aula tocca al capogruppo di Fi-Pdl Daniele Carella che, eroico davvero, tra il 2004 e il 2009 non ha perso nemmeno una delle 385 sedute del Consiglio comunale. Il tutto per un totale di ben 1.458 ore di lavoro. La palma di super-assenteista è andata, invece, al consigliere dell’Udc Gianluca Galletti.

Che, come unica scusante, ha la mancanza dell’ubiquità: visto che è deputato, se era a Montecitorio non poteva essere contemporaneamente a Palazzo D’Accursio. Complessivamente, nei cinque anni di consiliatura, l’assemblea cittadina di Bologna ha approvato 680 delibere.

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