E Bruxelles attende la notifica del decreto

La Commissione europea attende che le sia notificato il decreto promosso dal ministro delle Politiche agricole Luca Zaia che vieta la coltivazione del mais geneticamente modificato Mon 810 sul territorio italiano. La Commissione controllerà comunque che il decreto interministeriale italiano corrisponda ai criteri della clausola di salvaguardia prevista dalla legislazione comunitaria, che consente il divieto provvisorio dell’uso o della vendita di un determinato Ogm (non sono possibili divieti generalizzati) quando si ritenga che questo costituisca «un rischio per la salute umana o per l’ambiente». Il portavoce, Frédéric Vincent, ha confermato inoltre che la Commissione presenterà prima dell’estate, probabilmente a giugno, una proposta per lasciare agli Stati membri la facoltà di decidere se vogliono coltivare o no sul loro territorio gli Ogm autorizzati secondo le procedure Ue.

Non è ancora chiaro se si tratterà di un emendamento che modifichi la legislazione attuale o di un altro strumento, ma l’impegno a rispettare la sovranità degli Stati membri in questo campo (solo per la coltivazione, non per la commercializzazione di prodotti transgenici importati) è stato preso esplicitamente dal presidente della Commissione, José Manuel Barroso, l’estate scorsa.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica