E c’è anche lo «scudetto» dei «goldbuster»

Un circuito con cinque tappe per designare il campione d’Italia

Dall’Adriatico alle coste laziali gli appassionati si danno appuntamento ogni anno per il Grande Slam. Circuito a cinque tappe per goldbuster di ogni parte dello Stivale che assegna il titolo di campione d’Italia di metaldetector.
Tempo di gara un’ora. Sessanta minuti in cui lanciarsi alla ricerca di centinaia di gettoni disseminati lungo la riva, zigzagando tra bagnanti incuriositi, sdraio e lettini.
Vince chi recupera la maggior parte di fiches. Premio speciale, «ecologico», va a chi colleziona linguette di latta, quelle delle bibite, carta stagnola e altra spazzatura. «Da anni - spiegano gli organizzatori - cerchiamo un riconoscimento legislativo alla nostra attività. Che cosa si dovrebbe fare degli oggetti rinvenuti? C’è bisogno di un codice di comportamento che porti ciascuno dei cercatori d’oro a ottenere un ruolo istituzionale. Per chi esercita la pratica sportiva un benestare dal Coni, per chi cerca antichità un nulla osta dalle Soprintendenze. Per chi, infine, trova oggetti di valore smarriti o bonifica spiagge e terreni, il favore dell’opinione pubblica che non deve considerarli parassiti o, peggio ancora, ladri».
Le sorprese, comunque, non mancano davvero. Tanto da rendere sempre più emozionante e ricca di nuove scoperte la pratica.

Sorprese come quella capitata a un ricercatore che ha individuato in un campo vicino Ravenna i resti di un velivolo della Luftwaffe, un raro prototipo di cui si era persa ogni traccia durante un volo di prova sulla città in piena Seconda guerra mondiale.

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