E alla Camera scatta il «patto del tortellino» tra Pd e Pdl

Una «tortellino connection» a Montecitorio. Protagonisti 26 deputati di maggioranza e opposizione uniti nel nobile (e gustoso) obiettivo di difendere la sfoglia emiliano-romagnola fatta in casa

Una «tortellino connection» a Montecitorio. Protagonisti 26 deputati di maggioranza e opposizione uniti nel nobile (e gustoso) obiettivo di difendere la sfoglia emiliano-romagnola fatta in casa, ingrediente base per tortellini, lasagne e tagliatelle, dall'assalto della produzione industriale. Tre, infatti, le proposte di legge presentate alla Camera, due da parlamentari del Pd ed una da deputati del Pdl, tutti di chiare origini emiliano-romagnole e tutti decisi a combattere, con le armi della democrazia parlamentare, per salvaguardare una delle più antiche tradizioni cultural-gastronomiche del nostro Paese. «Succulenta, di buon gusto e salubre», è la definizione che Pellegrino Artusi, forse il più celebre gastronomo italiano, regala alla cucina emiliano-romagnola, che deve la sua fama soprattutto a tortelli, lasagne, tagliatelle e ravioli. La sfoglia, dicono in un coro bipartisan i parlamentari che hanno sottoscritto le tre proposte di legge, può dirsi elemento principe di quel patrimonio culturale che ha reso la regione del Carducci simbolo nazionale e internazionale della pasta.

L'intento è chiaro: tutelare e promuovere la più antica tradizione emiliano-romagnola dell'arte (perchè tale è considerata) di preparare la sfoglia fatta in casa e a mano, «per evitare che la standardizzazione di un prodotto come la pasta, così legato alla sua terra, possa sottrarre gusto al cibo e dignità ad un alimento che è arte, tradizione e forte biglietto da visita turistico per la regione nel mondo».

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