E fra Carla e Sarkò spuntano due amanti

POLITICA Per i siti di pettegolezzo la rottura sarà ufficializzata dopo il voto di metà marzo

Alla fine hanno dato retta a loro stessi. La Bruni ha ascoltato Carlà. Sakozy si è sintonizzato su Nicolas. L’aristogatta di porcellana con l’anima randagia dietro a un musicista, il Napoleone moderno dietro a un sottosegretario campionessa di karate. O così sembra. Intanto non hanno smentito, hanno lasciato cadere le parole tra due punti di silenzio.
Sembra già sfracellata la favola glamour nata a Parigi, consacrata all’Eliseo, passata per le piramidi. Tre anni. Et voilà, tutti già prigionieri di altri abbracci. Lei che voleva «un uomo con l’atomica» e poi, in fin dei conti, ha avuto «solo» monsieur le président, un uomo tutto sommato bassino che l’ha sempre fatta piegare in avanti come per adeguare il corpo a una fitta. Sarkò non è più «la sua droga». Ora, pare, c’è il musicista di media fama Benjamin Biolay, ex marito di Chiara Mastroianni (Carlà deve essere sempre in lizza con qualcuno), lenitivo per la sua ultima colica intellettuale. Un Benicio Del Toro in versione francese con gli stessi interessi di madame, insieme hanno lavorato all’ultima fatica artistica della Bruni dal crudele titolo «Come se niente fosse». E per lui, pare, ora c’è Chantal Jouanno, sottosegretario all’Ecologia, tre figli, sposata (Sarkò deve sempre essere in lizza con qualcuno), karateka campionessa di Francia. Una faccia un po’ inasprita dalle rughe, capelli corti, presumibilmente noiosa come la maggior parte degli atleti. Però capace di «incosciare» l’avversario e stenderlo ko sul tatami.
Lui, Biolay, sabato ha vinto l’Oscar della musica francese (l’album si intitola «La Superbe»), lei, Jouanno, domenica ha conquistato il titolo a Parigi. Perché va così la vita. Quando si vince, si vince in tutto. Tanto che i due, casualmente, troneggiano sul settimanale Le Nouvel Observateur nella rubrica «borsino della popolarità».
Carlà e Nicolas invece, non respirano più allo stesso ritmo. Lui col fiatone del tatami, lei con quello dei gorgheggi.
Secondo i siti di gossip che denunciano crisi e corna, la separazione tra i due sarebbe già in atto da settimane, ma si attenderebbe l’ufficializzazione dopo le elezioni del 14 e 21 marzo. Anche se Carlà non è mai stata donna da attendere il protocollo. Né da soffocare una passione certa per un risultato incerto. Carlà è una che abbandona le Hermes nell’armadio e intraprende fughe apparentemente bohemien. Apparentemente. Poi, di solito, le Hermes le ritrova anche nell’armadio successivo. Chissenefrega protocollo sì, protocollo no. E dire che lui, Sarkò, quindici giorni fa aveva mancato, con gran clamore, la cerimonia d’inaugurazione del Salone dell’Agricoltura e l’appuntamento con tutti i potenti che ci accorrono pur di raggiungere a casa la moglie per un «parliamone». Niente. Pare che Carlà non si sia smossa.
Secondo ricostruzioni più ardite poi (il sito elvetico di La Tribune de Geneve), Carlà e il musicista sarebbero in vacanza insieme in Thailandia e Sarkozy avrebbe addirittura noleggiato un aereo per farsi riportare la moglie a palazzo. E sarebbe proprio a causa di questa «fuitina» che Sarkozy si sarebbe lasciato sedurre dal fascino perentorio della karateka. Ma si tratta di voci.

Come si trattava di voci per la relazione ancora clandestina di Carlà e Sarkò, come si trattava di voci per il loro matrimonio blindatissimo celebrato il 2 febbraio 2008 al Palazzo dell’Eliseo con una breve cerimonia civile. C’est fini. Già arenati in una secca dell’esistenza Carlà e Sarkò. Anche se la secca sbucava dall’Eliseo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica