E il Carroccio irride gli alleati: «Hanno ansie da prestazione»

«In questi ultimi giorni vedo agitazione nel Pdl lombardo, non ultime le parole del presidente Formigoni, segnato da una certa insofferenza nei confronti della Lega». Il giorno dopo le critiche mosse dal governatore agli alleati lumbard durante la convention promossa da Rete Italia sul tema dei «Cristiani nel Pdl», il suo vice al Pirellone Andrea Gibelli, del Carroccio, ribatte punto per punto. «Il nostro federalismo è diverso, la nostra idea di autonomia locale è diversa dal localismo e ci interessa che ci sia potere non per i governi territoriali ma per le imprese, le persone, le famiglie» ha puntualizzato Formigoni. Ma Gibelli replica: «In tema di federalismo, tengo a ribadire che oggi è possibile solo quello siglato dall’alleanza strategica Bossi-Berlusconi, altre forme o ipotesi sono consegnabili nel registro delle ansie da prestazioni». Secondo punto di discussione: il mix pubblico e privato, sponsorizzato dal Pdl. «La Lega - ha sottolineato invece Formigoni alla platea degli amministratori locali - troppo spesso dimostra di voler credere in un tutto pubblico governato tra loro». E su questo punto e in tanti Comuni, «quante alleanze Lega-Pd si stanno manifestando». Ma Gibelli ribatte: «Il programma regionale, confermato a ogni livello amministrativo, è finalizzato a un giusto mix pubblico-privato. Il Carroccio sostiene da sempre che non si debba sostituire monopoli pubblici con monopoli privati, anche su questo punto la distanza con le politiche ideologiche del Partito democratico sono chiare, a chi vuol capirle, e segnano un punto di convergenza con il Pdl a livello nazionale».
L’agitazione tra Pdl e Laga resta alta. E a Milano in vista del voto il primo partito studia le mosse per non perdere posizioni (e percentuali) a vantaggio dell’alleato. Il sindaco Moratti vorrebbe liste civiche a sostegno della sua candidatura, ma il rischio è di disperdere voti utili al Pdl. Ne discuterà oggi con i coordinatori Guido Podestà e Ignazio La Russa in un vertice per fare il punto sul programma elettorale. In Comune per lanciare progetti - e tirare la volata al sindaco - anche i ministri Mariastella Gelmini e Paolo Romani.

Mal di pancia di qualche collega invece per i manifesti per presentare il festival delle luminarie con cui l’assessore Maurizio Cadeo ha tappezzato la città: c’è anche il suo volto. Accusato di farsi lo spot elettorale, ribatte: «L’ iniziativa me la sono inventata io e ci tenevo a sottolinearlo, ci metto la faccia. E comunque paga lo sponsor».

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