E a Cervia il partito «ruba» gli eventi del Comune

Quest’anno, gli organizzatori della festa del Partito democratico di Cervia non si erano fatti mancare nulla: location da sogno, la torre San Michele del borgo marino della città romagnola, a fianco degli storici Magazzini del sale, con i pescherecci sullo sfondo e la bellissima fontana di Tonino Guerra di lato. E poi, il menù. Ogni sera, salmone affumicato e sardoncini di antipasto; scelta fra risotto alla marinara e tagliolini alla marinara con gamberi come primo e addirittura quattro tipi di secondi: spiedini di seppie e gamberi, fritto misto, granfritto e cozze. Portate peraltro perfette anche per accompagnare l’unico momento politico della cinque giorni cervese: un comizio di Rosi Bindi.
Infine, il momento clou di ogni festa dell’Unità (o Democratica che dir si voglia): il programma. Nei volantini di lussuosissima carta lucida che pubblicizzavano la Festa cervese dell’estate 2009, si contavano addirittura 22 appuntamenti. Dal concerto dei Rito Pagano (forse schierati con la mozione Marino, in nome della laicità dello Stato?) a quello dei Margò, a quello di Valentina Monetta, Sutera, Peruch e Monti. E ancora, l’esibizione dei Bonguida (chiaro riferimento subliminale alla mozione dalemiana, da queste parti la maggioranza a favore di Bersani è schiacciante) e la musica dei Ripetenti. E qui non si può sbagliare: si parla di Franceschini e dei suoi.
Il problema è che, con tutto il rispetto per tutti questi gruppi, il meglio sta nel resto del programma del Pd cervese. Da una mostra del Cotignola a un’importante esposizione di fotografie artistiche, da una serie con musica e conferenze, all’escursione con le barche elettriche e l’assaggio dei prodotti tipici delle saline, dalla bellissima esposizione del Musa, il museo del sale, a spettacoli di danza, fino al piatto forte (insieme alle cozze e a Rosy Bindi, s’intende): Filosofia sotto le stelle, una serie di lectio magistralis e di letture filosofiche in spiaggia che sono diventate la specialità di Cervia e Milano Marittima, qualcosa in grado di richiamare nel centro romagnolo più spettatori di un’esibizione danzante di Belen seminuda. Se non altro, perché si tratta di eventi più rari di Belen seminuda.
Tanto per dire, lo scorso anno per Massimo Cacciari ed Emanuele Severino si è radunato in piazza un pubblico da stadio. E quest’anno è stato un nuovo trionfo.
Insomma, un’ottima idea, capace di dare davvero lustro alla Festa del Partito democratico di Cervia. Piccolo problema, come evidenziato da una fascetta azzurra nella legenda: quindici su ventidue appuntamenti presenti nel programma della Festa erano «eventi nell’area o nei pressi della festa, ma non organizzati dal Pd». Anzi, per la precisione, sono eventi organizzati o in qualche modo patrocinati dall’amministrazione comunale. Coincidenza: si tratta di una giunta guidata dal Pd. Lectio magistralis di sinergie organizzative.


Ovviamente, c’erano anche le iniziative regolarmente organizzate dal partito e non dal Comune e affini. L’«apertura della grande pesca con ricchi premi» tutte le sere alle 19 e l’«apertura stand gastronomico» tutti i giorni alle 19,30, ad esempio. Ecco, quelle erano roba del Pd. L’incasso, pure.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica