«Tradimento!». Parola dordine del Coni. Petrucci, il presidente, sbraita. Rullano i tamburi degli uffici legali. Prima la Bastianelli, ora Baldini. «Ugual tradimento», dice Petrucci. «Baldini ha tradito lItalia, il Coni, la sua federazione e il suo mondo». Non ci saranno mezze misure. Latleta ha chiesto le controanalisi, il Coni continuerà nella linea dura: saremo inflessibili.
Ma è il mondo dello sport che comincia a cercare difesa. Ieri la federciclismo ha messo a punto una serie di provvedimenti che toccheranno sia il lato sportivo sia la giustizia ordinaria. Il Coni intende tentare unazione senza precedenti contro gli atleti dopati. Tutti gli azzurri «p.o.», ovvero probabili olimpici, hanno sottoscritto una lettera, un giuramento, nel quale hanno promesso fedeltà dintenti e comportamenti, con tanto di riferimento alla voce doping. Dunque il tradimento è molto più pesante e il Coni sta pensando di portare in tribunale gli atleti con lintento di penalizzarli anche dal punto di vista finanziario, non solo sportivo. Potrebbero partire cause per aver leso limmagine azzurra, quella del Coni e in generale dellItalia dello sport. Ovvio che sponsor e affini, che tanto hanno investito, non gradiscano queste cadute di immagine proprio alla vigilia dei Giochi. Sarebbe un caso clamoroso, forse qualcuno comincerebbe ad avere la tremarella e diminuirebbero gli ingenui, se tali sono.
E così la federciclismo, che ha annunciato la costituzione di parte civile nei procedimenti penali contro i corridori e querela per i fatti commessi allestero in modo da dare luogo allazione penale in Italia. Successivamente costituzione civile nel relativo procedimento per ottenere risarcimento dei danni cagionati alla federazione e allintero movimento ciclistico.
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