Un gruppo unico dellUlivo? No grazie. Il centrosinistra, pur reduce dal successo elettorale a Roma, proprio non riesce a mettere daccordo tutte le sue anime. Nemmeno quella della pingue componente riformista, che sogna il partito unico ma nemmeno in Campidoglio riesce a rinunciare allanima «gruppettara».
Insomma, ognun per sé e Veltroni per tutti. Uno dei quattro consiglieri eletti nella lista civica «Roma per Veltroni», Carlo Antonio Fayer, sullargomento non si risparmia certo: «Entrare nel gruppo unico dellUlivo? Per il momento non se parla», a domanda risponde. E poi argomenta: «Siamo stati eletti nella lista civica e non ci riconosciamo nelle logiche dei partiti». Da un no a un nì, quello su uneventuale confluenza nel futuro partito democratico: «Ancora nessuno ce lha chiesto - dice Fayer - ma se ne può parlare».
Esattamente sulla stessa linea il più votato della civica, Fabrizio Panecaldo. Sia sul no allingresso nel gruppo dellUlivo («La gente ci ha votato perché rappresentiamo qualcosa di diverso dai partiti. E il nostro è un risultato positivo se si pensa che non eravamo gli unici a portare il nome di Veltroni nel simbolo») sia sulla cauta apertura al partito democratico («Siamo molti interessati al partito democratico, a patto però che nasca dalla fusione dei partiti e non dalla semplice addizione»). Panecaldo poi spiega gli obiettivi della lista, che chiederanno al sindaco la conferma dellassessorato già detenuto nella scorsa legislatura e magari lattribuzione di un secondo. E dato che quello che avevano era lassessorato allinfanzia di Pamela Pantano, che non esisterà quasi sicuramente più per confluire in quello alla scuola di Maria Coscia (ds), potrebbero chiedere listituzione di uno nuovo, quello alle politiche della sosta, dove Panecaldo, in qualità però di delegato del sindaco, sarebbe il maggior esperto.
«È un vero peccato. Unoccasione persa», si rammarica il coordinatore romano della Margherita Roberto Giachetti. Al quale certo non sfugge il fatto che un supergruppo composto da 27 consiglieri (i 23 dellUlivo più in quattro della lista civica) avrebbe dato una forza plastica al progetto di unità della sinistra riformista. «Voglio ricordare - ha osservato Giachetti - che prima delle elezioni noi avevamo insistito nel chiedere che la lista civica non si presentasse da sola ma confluisse nella lista dellUlivo. Non siamo stati ascoltati e a maggior ragione saremmo favorevoli alla sua confluenza nel gruppo unitario. Ma se questo non accadrà è difficile affermare che a Roma esiste unarea riformista del 40 per cento. I comportamenti devono essere conseguenti. Allora la lista civica dovrebbe anche dire che non è interessata al percorso e alla prospettiva del Partito Democratico». Nelle intenzioni della Margherita e dei Ds romani, infatti, la confluenza della lista civica nel gruppo unitario sarebbe, un ulteriore visibile passo verso la costruzione del Partito Democratico romano.
Amareggiato ma non rassegnato è Esterino Montino, segretario del Ds e primo a proporre il gruppo unico Ulivo-lista civica.
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