E in dieci anni i dipendenti pubblici sono 126mila in più

In Lazio e Molise il più alto rapporto tra macchina amministrativa e cittadini

da Roma

Sono decenni ormai che i governi che si sono susseguiti alla guida del Paese mettono al primo posto o quasi, nei rispettivi programmi, il contenimento della spesa pubblica e il «dimagrimento»della Pubblica amministrazione (P.A.). Ma se provi a tagliare al centro, ecco che i tentacoli spuntano ancor più numerosi in periferia, come ha dimostrato ieri la Corte dei conti con la sua relazione annuale sul rendiconto generale dello Stato. Negli anni 2001-2007 si è riusciti a contenere l’aumento del personale nelle amministrazioni centrali (solo l’1,6%), ecco che nello stesso periodo in regioni, province e Comuni si è invece registrato un +2,1% nelle assunzioni. E questo in nome di nuove funzioni ottenute (decentramento), non permettendo insomma quello che la Corte dei conti definisce «la riallocazione del personale centrale nelle amministrazioni periferiche». In sostanza, in Regioni, province e Comuni si è continuato ad assumere e con percentuali maggiori rispetto al passato. Una fotografia amara, che lo diviene ancor di più se si prende in considerazione il decennio 1997-2007 (il ’97 e l’anno scorso sono quelli in cui sono stati avviati processi di decentramento amministrativo). E infatti, sebbene «relativamente contenuti», gli incrementi di dipendenti pubblici restano in questi ultimi dieci anni un fatto concreto: l’apparato statale è cresciuto di una somma superiore alle 126mila unità. Trend più accentuato prima del 2000: nel periodo 2001-2007 l’aumento è stato piuttosto contenuto: 32.700 nuove assunzioni.
Per quel che riguarda la densità dei dipendenti pubblici lo studio della Corte dei conti (che esclude magistrati, insegnanti, personale militare e di polizia) rileva che nel Lazio c’è il rapporto più alto tra macchina amministrativa e cittadini (11,7 ogni 1000 abitanti anche se c’è da dire che erano 13,7 nel 2001) seguito da Molise (6,5 per 1000 abitanti) e Liguria (5,8). Ultima, la Lombardia dove il rapporto è di 1,8 ogni 1000 abitanti. Infine la ripartizione degli impiegati statali tra nord, centro e sud.

Nel Settentrione - dati 2006 - erano 65mila, al centro 88mila, nel Meridione, 87mila. Prima tra le regioni, il Lazio (65mila), seguito da Campania (24mila) e Sicilia (18mila). Ultima, come era facile a pronosticarsi, la Val d’Aosta con 479 addetti e cioè 3,8 addetti ogni 1000 abitanti.

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