E tra Ferguson e il City scoppia la guerra per un manifesto

Certo, arrivare in città e vedersi quell’enorme cartello proprio davanti agli occhi non deve fare un gran piacere. La scritta: «Welcome to Manchester» sovrastata dalla foto di Carlitos Tevez. Sfondo? Blu. Un modo carino del City per dire grazie all’argentino, che ha scelto di passare dallo United ai cugini.
Per Alex Ferguson, ex-tecnico di Tevez, un brutto colpo. «È come una di quelle pubblicità di guerra “Il paese ha bisogno di voi”. L’arroganza arriva in molti modi diversi e credo che sia sciocca» ha tuonato sulle pagine del Sun. E, da bravo psicologo, ha già individuato il problema dei cugini: «Il City ha avuto sempre un grosso problema da quando sono arrivato a Manchester nel 1986. Bisogna capirli, hanno avuto un momento e l’hanno colto».
Il momento di cui parla coincide con l’enorme liquidità che la nuova proprietà araba ha investito nel calciomercato estivo, di cui fa parte lo “scippo” di Tevez. «Il Manchester City è un piccolo club con mentalità provinciale». Sottointeso: non bastano molti acquisti per diventare grandi. «Pensano che aver preso Tevez dallo United sia un trionfo. È poca roba» ribadisce Ferguson. Tra l’argentino amato da Maradona e il tecnico scozzese non è mai scorso buon sangue: Ferguson ha preferito non spendere 28 milioni per rilevarne il cartellino e ha preferito reinvestirli sulla scommessa Gabriel Obertan (già rotto), su Antonio Valencia (giovane dell’Ecuador) e sul riciclato Owen. «Tevez non vale quei soldi» ha ripetuto Ferguson. «In due anni allo United non mi ha mai parlato» ha risposto Tevez.
Così l’argentino è passato ai “citizens”, presto seguito da Adebayor. Ma anche per il togolese, che arriva dall’Arsenal, Ferguson non ha belle parole: «Dopo aver trovato l’accordo con il City, Adebayor e il suo agente ci hanno chiamato. E hanno fatto lo stesso con il Chelsea. Volevano disperatamente andare allo United o al Chelsea».
Esaurito l’affondo sul City, Ferguson ha pronta l’arma per ribadire la supermazia cittadina. E chiede una mano all’Italia, a Federico Macheda, ragazzo del ’91 che ha già le capacità di stare in prima squadra. Per questo a breve, almeno secondo News of the world, gli farà firmare il nuovo contratto.

Poco più di un milione l’anno, giusto al momento del compimento dei 18 anni da parte di “Kiko” (il 22 agosto). «È un predestinato, come lo era Cristiano Ronaldo» ha azzardato Ferguson. E lui è uno di quelli che coi giovani ci vede lontano. Con tanti saluti a Tevez e al City.

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