E Ferrando dice no ai tagli di Montaldo

Ed è subito rivolta. L’assessore alla Sanità della Regione Còlaudio Montaldo annuncia al Giornale la chiusura di cinque ospedali da Voltri a Sampierdarena e la loro sostituzione con due strutture, una a Ponente e una in Valpolcevera, e il mondo pliticoi e sanitario va in ebollizione. Se Matteo Rosso, medico e consigliere regionale di Forza Italia, parla di proposta demagogica «perché mi domando dove Montaldo pensi di recuperare i fondi visto che non ci sono neanche i soldi per coprire le emergenze», il suo capogruppo Luigi Morgillo chiede un consiglio regionale straordinario ad hoc «in assenza di comportamenti responsabili da parte della giunta e di fronte ai mea culpa diu Montaldo».
Il più duro è Lionello Ferrando il direttore generale del Villa Scassi, ex Ds, che all’urlo di «la matematica non è un’opinione» fa due calcoli: «Vogliono tagliare 860 posti letto a genova quando fra Colletta di Arenzano, Voltri, Sestri Ponente, Busalla, Gallino e Celesia ce ne sono soltanto 571 e quando il Villa Scassi ne ha 432 ed è quindi sottodimensionato, tanto che in passato è già successo di dover bloccare i ricoveri» protesta. Quanto alla annunciata chiusura degli ospedali: «Ogni Dipartimento di emergenza deve coprire un bacino di 250mila abitanti con non meno di 500 posti letto. Mi domando quindi a che servirebbero due ospedali da 240 posti l’uno. Se mai, per rispettare i parametri, ne servirebbe uno solo da 600 posti, perché due da meno posti non avrebbero una dimensione adeguata». E la domanda è sempre quella: «Dove troveranno i soldi? Questo mi pare più un testamento. Useranno il project financing? Allora si vede che ci voleva la sinistra per far entrare i privati negli ospedali». Se mai, è impietoso Ferrando, la Regione dovrebbe fare ciò che non ha mai fatto, e cioè tagliare i «rami secchi». Gli ospedali da 20 posti come Busalla o da 55 come il Gallino, o i presidi come quello di Voltri «che chiude al pomeriggio».

Di più, la Regione dovrebbe controllare come si sviluppano le spese, quanto si spende e dove, domandarsi perché un’appendicectomia ha costi differenti a seconda del luogo in cui si pratica, razionalizzare e tagliare gli sprechi.

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