E Francoforte resta all’angolo

da Milano

L’accordo tra Parigi e New York ha dato il via definitivo al grande gioco delle alleanze tra le Borse mondiali. Oltreoceano esso segna una vittoria del Nyse sul rivale Nasdaq, mentre in Europa rafforza il primato di Parigi e del suo circuito Euronext. Il Nasdaq aveva già proposto un accordo alla Borsa di Londra, che per ora ha respinto; la reazione del listino tecnologico americano è stata quella di acquistare il 25% di Londra, diventandone il primo azionista, ma per sei mesi la possibilità di lanciare un’Opa resta congelata. In Europa chi resta all’angolo è Francoforte con la sua Deutsche Boerse, che, dopo varie trattative con Euronext, si vede improvvisamente spiazzata. Ieri il presidente parigino Jean François Theodore ha lanciato un messaggio: «La nostra struttura è certamente aperta alla Borsa di Francoforte, che sarebbe accolta in modo appropriato se aderisse al nostro modello federale». Quasi una provocazione da vincitore. Da parte sua Deutsche Boerse ha diffuso ieri un comunicato nel quale ribadisce di non avere nessuna intenzione di abbandonare la partita su Euronext. La società tedesca ha inoltre confermato di considerare «una buona offerta» quella presentata per Euronext. Un’offerta che, tuttavia, i dirigenti della Borsa europea avevano consigliato ai propri azionisti di non accettare.

Quasi come consolazione, ieri la Borsa di Vienna si è resa disponibile a un approccio con Francoforte: «Siamo pronti in qualsiasi momento a parlare con la Borsa tedesca in vista di collaborazioni», ha detto Michael Buhl, numero uno del listino austriaco. L’obiettivo è lo sviluppo dei mercati dell’Est europeo.

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