E Generali ribatte ai fondi con 65 miliardi di premi

Cresce l’Est Europa, ma il riassetto Antitrust pesa sul Vita. In cda l’affondo di Templeton

da Milano

A pochi giorni dal fuoco incrociato con il fondo Franklin Templeton, Generali cerca nei numeri la migliore risposta alle critiche subite. Ai severi giudizi sulla gestione manifestati dall’investitore Usa, in parte simili a quelli già mossi da Algebris qualche mese prima, Trieste ha opposto premi in salita del 2,7% a 64,8 miliardi nel 2007, grazie al traino della raccolta soprattutto nell’Europa Centro Orientale. L’esame, per quanto il bilancio definitivo sarà approvato solo il 17 marzo, è affrontato ieri dal consiglio di amministrazione. Sul tavolo anche la dura lettera con cui Templeton ha affossato i progetti di espansione negli Usa di Generali: ascoltata la relazione dell’amministratore delegato Giovanni Perissinotto, i consiglieri non sembrano però aver chiesto altri approfondimenti confermando implicitamente la strategia del gruppo (meno 0,75% il titolo in un giornata nera per la Borsa). L’attenzione si è quindi spostata sulla politica di gestione del portafoglio investimenti, anche alla luce dell’attuale situazione dei mercati.
Guardando più da vicino la macchina delle Generali, il riassetto imposto dall’Antitrust a Intesa Sanpaolo ha lasciato il segno sul ramo Vita (meno 2,2% a 44,4 miliardi la raccolta): Intesa deve aprire a un nuovo partner assicurativo parte della propria rete. Malgrado questo, grazie alla risposta dei propri canali di vendita diretta, Generali ha mantenuto in crescita la nuova produzione: più 9,1% a 4,6 miliardi, meglio di Axa (più 7,7%) la concorrente presa come paragone da Algebris. Frizzante l’Europa Centro Orientale (più 27,3%), dove il Leone ha da poco raggiunto un accordo con i cechi di Ppf, mentre in Francia è salito il contributo dell’on-line.


Quanto ai Danni i premi crescono del 13,4% a 20,4 miliardi (più 38,7% nell’Est Europa), grazie soprattutto ai prodotti non Auto (più 4,6%). Infine, nel segmento Vita, la nuova produzione è salita in tutti i principali mercati, con una crescita dei premi annui equivalenti in Italia dell’8,4%, in Germania dell’8,2% e in Francia del 6,5%.

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