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E i cagliaritani assaltano la villa del governatore

Scontri con la polizia che presidiava la casa di mister Tiscali. La provincia di Genova vieta alla Regione Liguria di prendersi la munnezza

E i cagliaritani assaltano la villa del governatore

da Cagliari

Scene di guerriglia ieri sera a Cagliari. Polizia e carabinieri hanno respinto, usando i lacrimogeni, un migliaio di manifestanti che volevano lanciare per protesta sacchi di immondizia all’interno della villa del governatore della Regione Renato Soru, come era accaduto la notte precedente, quando il giardino della casa era stato riempito di rifiuti. Le forze dell’ordine presidiavano l’edificio e hanno effettuato alcune cariche e sembra anche alcuni fermi, impedendo che l’obiettivo dei dimostranti fosse raggiunto. Ci sono stati anche scontri tra la folla accorsa per contestare la decisione di Soru di accogliere la spazzatura napoletana e alcuni giovani che invece si erano presentati sul posto a sostegno delle posizioni del presidente della Regione sarda. A mezzanotte la situazione era ancora molto tesa.
Nessun agente può nulla invece per fermare la valanga di sms di protesta che continuano ad arrivare sul cellulare del presidente della Regione. Ma contro Soru non ce l’hanno solo i cittadini, ma anche i suoi «colleghi» delle istituzioni. Ieri, infatti, un gruppo di sindaci del Cagliaritano ha fatto un sit-in di fronte alla sede del Consiglio regionale, mentre i primi cittadini di Cagliari e Olbia hanno rispettivamente notificato e rinnovato una ordinanza del 2006 che vieta stoccaggio e trasporto di rifiuti di altre zone extraregionali, sulla stessa linea di una legge regionale in base alla quale due senatori hanno presentato un esposto in Procura.
Intanto per rinsaldare il fronte delle «regioni volenterose» si è speso ieri anche il governatore della Puglia, Nicki Vendola: «Per quanto possiamo, daremo la nostra solidarietà alla Campania distribuendo l’onere su tutto il territorio. Ma limitatamente al tempo indicato di 120 giorni e solo per le discariche di rifiuti speciali e gli inceneritori».
I distinguo sono stati ribaditi anche dal governatore del Lazio Piero Marrazzo, disponibile ad accogliere negli impianti di Colleferro o San Vittore solo «rifiuti da bruciare». Il presidente della Provincia di Genova Alessandro Repetto, pur alla guida di una giunta di centrosinistra, ha intanto negato la disponibilità al presidente della Regione Claudio Burlando. E guai sono giunti anche alla presidente del Piemonte Mercedes Bresso: dopo la Provincia di Torino, che aveva detto subito no, ieri anche quella di Cuneo si è sfilata dalla partita.

Lo stesso sindaco di Torino Chiamparino, pur disponibile, ha scritto ieri al prefetto di Napoli per avere garanzie che la Campania si attrezzi in tempo per fare da sola.

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