E i moli medievali finiscono a... Scarpino

Sono abbandonati da vent’anni e sebbene siano protetti dalla Soprintendenza come beni archeologici la maggior parte della gente che li ha sotto gli occhi li considera un ingombro. Infatti i resti dei moli medievali ritrovati durante i lavori per le Colombiane sono stati lasciati incustoditi nella zona tra via Semini e via gastaldi, più o meno all’altezza della zona dell’isola ecologica in Valpolcevera. Ma adesso saranno spostati e finiranno a Scarpino. Non in discarica, naturalmente, ma in un’area che sarà liberata e recintata in attesa che qualcuno decisa dove collocarli. L’annuncio è stato dato ieri mattina dall’assessore Elisabetta Corda che ha messo mano a un caso che da anni angustia la zona. «Infatti nella zona intorno è cresciuta l’erbaccia senza contare che Amiu spende quasi ogni mese duemila euro per ripulire l’area che si trasforma in discarica abusiva», continua l’assessore, che ricorda come più volte anche recentemente il presidente del Municipio Gianni Crivello abbia chiesto l’intervento del Comune.

«La Soprintendenza alla quale appartengono i reperti si occuperà di catalogarli - spiega l’assessore -, il Comune spenderà circa 15mila euro per spostarli. Sempre meno di quello che spende all’anno l’Amiu per ripulire la zona». E l’area, finalmente senza moli, potrà diventare un parcheggio.

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