Altra ancora di salvezza per i romani in difficoltà economiche e che permette di ottenere subito denaro con lesibizione di un documento di identità e il codice fiscale resta sempre il Monte d Pietà, da 400 anni nellomonima piazza, attorniato da una miriade di gioiellerie che comprano o permutano loro.
Qui il finanziamento viene erogato in pochi minuti sui beni offerti in garanzia, di cui non si perde la proprietà. Alla scadenza del contratto, il prestito può essere rinnovato pagando gli interessi maturati e le spese. Se non si è in grado di rinnovare o di riscattare il pegno, decorsi 30 giorni dalla scadenza gli oggetti vengono venduti allasta pubblica dalla Banca per recuperare il credito. Leventuale eccedenza di denaro rimarrà a disposizione del portatore della polizza per i successivi cinque anni.
Secondo unindagine Adoc sul mercato del Monte dei Pegni, a Roma, dal 2001 ad oggi è stato registrato un incremento medio del 5 per cento lanno. «Il fenomeno del ritorno al banco dei pegni va di pari passo con laumento degli acquisti con pagamento dilazionato. Questestate cè stato il boom dei viaggi a rate, cresciuti del 2 per cento rispetto al 2007 - precisa Carlo Pilieri, presidente dellAdoc - e il banco dei pegni garantisce un accesso immediato alla liquidità. Nel 2007 circa 50mila cittadini di Roma e provincia hanno fatto richiesta di credito a pegno per un volume daffari di circa 40 milioni di euro annui».
«La maggior parte degli oggetti impegnati - continua - è costituita da gioielli e orologi con un valore massimo di circa 25-30 mila euro. Di questi, circa il 5-6 per cento non viene riscattato e finisce allasta pubblica.
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