Piove sul bagnato. Mentre la sanità regionale si muove sul filo del commissariamento, la primavera allUmberto I si riscalda con il rilancio della vertenza sindacale di Cgil, Cisl, Uil e Cobas. Nel mirino cè la direzione generale del Policlinico, guidata da Ubaldo Montaguti, accusata dalle organizzazioni di ignorare gli accordi firmati con i sindacati e di non aver ancora provveduto allassunzione dei tanti precari al lavoro per assicurare i servizi dellospedale. Criticata anche la «mancanza di volontà» del vertice dellUmberto I «a intrattenere con le parti sociali proficue relazioni sindacali». Un punto che è in cima alla lista delle rivendicazioni delle sigle confederali, dove si rimarcano anche la mancata realizzazione della pianta organica (definita «una chimera», e che pure ha visto la direzione spendere centinaia di migliaia di euro per incaricare un consulente di lavorare a una bozza, allo stato ancora tale), la chiusura totale dei parcheggi, decisa «dallalto», che causa «disagi enormi allutenza e ai dipendenti», la mancata applicazione giuridica delle fasce economiche, la chiusura di mensa e cucine, ma anche la chiusura «continua di reparti e servizi - scrivono Cgil, Cisl e Uil - gli accorpamenti degli stessi o limprovvisa apertura di altri senza un minimo di programmazione», con un modus operandi che, secondo il comunicato dei sindacati, «causa spesso il mancato rispetto delle norme che tutelano la salute dei lavoratori e che lascia gli operatori in balia degli eventi e senza un minimo di supporto da parte della direzione sanitaria».
Insomma, guerra aperta ai «piani alti» dellUmberto I, che dopo essere finito nellocchio del ciclone per il degrado delle strutture un anno e mezzo fa sembra non trovare pace. I dipendenti del policlinico aderenti alle tre sigle sindacali manifesteranno venerdì mattina davanti alla Regione, dove intendono informare lassessore alla Sanità Augusto Battaglia, anche lui in un momento non facile, dei punti più caldi della vertenza. Stessa data, ma appuntamento al policlinico, per il coordinamento precari ed esternalizzati dellUmberto I, in attesa di essere assunti a tempo determinato per tre anni. Una realtà sociale vasta e delicata: solo per il servizio di cucina, dove lultima pianta organica prevedeva 56 impiegati, i precari «reggono» il servizio per il 90 per cento del personale, contro i soli 5 cuochi assunti dalla Regione.
Il malessere verso la gestione di Ubaldo Montaguti, insomma, cresce ed è generalizzato.
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