E i Verdi approfittano del «salva-liste»

La coerenza non è certo la virtù dei Verdi. Che sabato scenderanno in piazza del Popolo a Roma contro il decreto salva-liste del governo Berlusconi. Un provvedimento che al centrodestra non è servito a nulla e che invece gli ecologisti (come sempre verdi fuori e rossi dentro) hanno utilizzato a Monza per far riammettere la loro lista alle elezioni regionali della Lombardia. «Sì - ammette il vice presidente regionale dei Verdi Andrea Gaiardelli - a Monza abbiamo avuto qualche problema». E poi confessa che la riammissione direttamente alla corte d’appello è stata proprio un bel colpo. «Di soldi ne abbiamo pochi e il ricorso al Tar per noi sarebbe stato un problema». Gli elenchi, come in altri casi, erano stati in un primo tempo esclusi dall’ufficio elettorale della corte d’appello del tribunale di Milano. La stessa del ricorso dei Radicali e del pasticcio della Lista Formigoni. Riammessa, quella sì, senza bisogno del decreto. Contro l’esclusione i Verdi hanno ovviamente fatto ricorso. E, grazie al decreto del governo Berlusconi, oggi potranno correre a fianco di Pd, dell’Italia dei valori di Tonino Di Pietro e di quelli della sinistra-sinistra di Nichi Vendola. Tutti ad appoggiare il candidato di centrosinistra Filippo Penati, l’ex sindaco di Sesto San Giovanni, quella che fu la Stalingrado d’Italia e sconfitto all’ultima corsa per la Provincia di Milano. Che, comunque, dovrebbe già ringraziare Berlusconi per quel pugno di voti in più. Una giravolta che non è piaciuta agli internauti di sinistra. Che subito hanno messo mano ai blog. Da applausi il titolo del post di Giuseppe Civati, giovane rampante del Pd. «La mamma dei cretini è sempre incinta». E poi spiega come «le liste di Forza Nuova e dei Verdi, inizialmente escluse, abbiamo fatto ricorso in base al decreto legge del governo. E i Verdi sono stati riammessi (Forza Nuova solo come lista regionale). Il bello è che i Verdi avevano protestato duramente contro “il decreto della vergogna”. Roba da rimanere senza parole». E se lo dice lui che li ha come alleati...
In Liguria è stato riammesso il Nuovo Psi che sostiene il candidato del centrodestra Sandro Biasotti. La lista era stata esclusa dalla commissione elettorale della corte d’appello perché non erano stati presentati in tempo alcuni certificati elettorali. Documentazione successivamente integrata.

I legali dei socialisti avevano presentato ricorso facendo riferimento alla legge elettorale regionale, ma la sentenza del Tar ha tenuto conto anche del decreto interpretativo del governo: «Non sappiamo, però, di quali aspetti del decreto perché noi abbiamo fatto riferimento alla legge preesistente visto che il nostro ricorso è preventivo al decreto - spiega l’avvocato Giulio Sighieri - Ma ora attendiamo le motivazioni della sentenza».

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