Un viaggio-avventura, un pomeriggio al mare, una gita o una serata al villaggio: le vacanze sono loccasione classica per stringere nuove amicizie. Legami magari anche molto intensi ma destinati, molto spesso, alloblio una volta tornati alla routine di casa, lavoro e impegni quotidiani. L«amicizia stagionale» esiste e, come ha sottolineato il mensile Per me in un servizio nel numero in edicola, è un fenomeno con caratteristiche peculiari. «Un conto è crescere nello stesso ambiente e frequentarsi per un certo periodo di tempo, diverso è incontrarsi casualmente in vacanza, legarsi per quella particolare esperienza e, poi, tentare di proseguire lungo quella scia» conferma Giorgio Nardone, psicologo e psicoterapeuta e direttore della Scuola di specializzazione in terapia breve e strategica di Arezzo. Diversa ancora è la situazione di chi è vicino di casa o di ombrellone al mare e, tutte le estati, si frequenta ogni giorno per mesi o di chi trascorre sempre le vacanze insieme: «In questi casi si ritrovano le caratteristiche fondamentali dellamicizia, ovvero uno scopo, unaffinità comune e la frequentazione quasi costante». Una realtà che, spesso, è difficile da ricreare con qualcuno che si è conosciuto per breve tempo, anche se le esperienze condivise sono state molto intense: «Quando si parte per un viaggio avventuroso o si vive unesperienza forte, come un incidente, fra le persone in vacanza si crea un legame molto intenso - spiega Nardone -. Non è detto, però, che poi quelle persone continueranno a frequentarsi, nonostante le buone intenzioni, perché si tratta più di una condivisione che di un rapporto vero e proprio».
La «durata» è cruciale anche secondo la psicoterapeuta Anna Salvo: «Ormai chiamiamo amici anche quelli che, una volta, erano definiti piuttosto dei buoni conoscenti. Ma lamicizia è una rete: si basa su unintensità di relazione e di impegno reciproco che la rende un setaccio crudele per natura». Proprio perché ogni relazione è unica e valida solo se autentica «lamicizia in vacanza non va pretesa, ricercata a tutti i costi - continua Nardone -. Certo, in alcuni contesti, come un villaggio o unisola delle Maldive, stringere legami è più spontaneo, ma quello secondo cui fare amicizia in vacanza sia più facile è un mito, ed è anche pericoloso: la decontestualizzazione, tanto di moda negli anni 90, ha ormai mostrato i suoi limiti, ci si conosce davvero solo mettendosi in gioco».
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