Cultura e Spettacoli

«E io sarò la figlia del mio maestro Giorgio»

Non solo Giorgio Albertazzi. Ora Serena Autieri sta per misurarsi con un'altra colonna dello spettacolo italiano: la bellissima protagonista del Gattopardo Claudia Cardinale. L'occasione gliela offre, come raccontiamo sopra, il film di Giancarlo Marinelli Occhi a sogni aperti, alla vigilia del primo ciak. «Già so che questa sarà un'estate importante per me, un momento di grande crescita professionale», racconta la bionda attrice, che ha conosciuto la popolarità grazie a un altro «grande» della vecchia guardia, Pippo Baudo, che la volle al suo fianco al festival di Sanremo nel 2003. «Imparare dai migliori è il mio segreto», sottolinea lei. «Nel film di Marinelli interpreto una giovane mamma dentista che cerca di ricostruire il rapporto con un padre difficile, un ex gerarca nazista accusato ingiustamente di essere un criminale di guerra. Una storia drammatica e tenera, è l'amore la molla per il cambiamento». A proposito di tenerezza, in questi giorni la Autieri è impegnata anche a promuovere la fondazione Theodora, che cerca di alleviare con l'aiuto di artisti ed educatori i bambini ricoverati e le loro famiglie. E, finite le riprese di Occhi a sogni aperti, in piena estate inizierà a girare un film Tv tratto dal romanzo di Ken Follett Whiteout, con Isabella Ferrari protagonista. «Sarò una poliziotta dell'Fbi che collabora con i servizi segreti. Mi piace cambiare, ho iniziato questo lavoro undici anni fa e non ho mai accettato ruoli simili fra loro. Al cinema posso interpretare opere di nicchia, ma in tv per me è bello stare in mezzo a storie e personaggi in grado di piacere a grandi e piccoli». E il teatro? «Lo riprenderò in autunno, ancora Shakespeare e il maestro Albertazzi, e ancora la cosa che m’intriga del palcoscenico, la paura di sbagliare».
Ma l'Autieri continua a coltivare anche la passione per il jazz. «Ho un mio quartetto, mi esibisco nei club di mezza Italia, non invito mai gli amici, canto solo per me.

Sono bionda», sorride ancora, «ma anch'io ho un'anima nera».

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