E l’arte moderna per stare ai tempi si fa in quattro

Baumann, Rinner, Petrus e Scheindling protagonisti della mostra per i 45 anni della Galleria Cortina

«Arte per tempi nuovi/4». Questo è il titolo della nuova mostra allestita alla Associazione culturale Renzo Cortina a cura di Gemma Clerici con Günter Baumann, Lois Rinner, Petrus e Ilan Scheindling come artisti.
La rassegna organizzata in occasione del centenario della Associazione «Die Ecke» di Augsburg e al 45° anno di attività della Galleria Cortina di Milano, ora trasformata in Fondazione, ha come tema l’identità e il punto di vista dell’artista in relazione alla società, il flusso della storia, l’individuo. Ad approfondire il tema i lavori di altri artisti, volutamente italiani, la cui filosofia viene messa a confronto con le suggestioni e le ideologie dei maestri stranieri, come Federica Finotti, Aurelio Gravina, Giovanni Molino e Nevio Monacchi.
Oli, lavori con tecnica mista e sculture, vanno di pari passo anche con lavori fotografici, suggestive atmosfere che si dilatano nei chiaro-scuri studiati tra equilibrio reale e spazio metafisico che nulla hanno da invidiare alle grandi tele.
Tutto torna, perché la fotografia «è un’arte mentale, isola dal contesto alcuni brani di realtà, porta l’attenzione su alcuni particolari, indicando e non rappresentando, mostrando frammenti di spazio e di tempo». Ma iniziamo a vedere le opere in mostra a partire da Günter Baumann (nato a Dillingen nel ’53) con «Creatori di illusioni 1», un olio su carta del 2006 di medio formato e «Creatori di illusioni 2», convinto che «Nulla è come sembra. E ciò che sembra è nulla». Il tema dell’illusione è espresso da corpi umani sovrapposti su sfondo colore rosso. Seguono le opere di Federica Finotti: «Evanescenze», un olio del 2003, e «Diffusione», un olio su tela di genere informale delle dominanti color giallo.
Aurelio Gravina è presente con due grandi opere: figure dai toni scuri dal titolo «Histoire» e «Leoni meccanici», due splendidi lavori su tela figurativi. Sebbene siano scene di massa, per l’artista il quadro è la rivelazione delle sue emozioni; raccontare la storia con i suoi protagonisti diventa un lavoro di cronaca che appare come una scenografia teatrale. La scelta del colore bianco e nero non è casuale, ma simbolicamente rappresenta l’astrazione. Qui l’artista è come uno storico in diretta, il fatto è la memoria di tutti noi.
Giovanni Molino si esprime con i suoi paesaggi sul Molise minimizzando il segno ed evidenziando l’astrazione e una fotografia della pioggia che sembra quasi cancellare la natura: alberi, foglie, panchine. Segue Nevio Monacchi con «Due diversi contenitori» e «Stanco non sei di modi appassionati», due olii su tela di medio e grande formato di natura astratta, nonostante nel primo una brocca si mischia a un busto.
«Sentenza di Adone» è un gruppo di tre figure in legno di tiglio dipinto create da Petrus (del 1951, di Bad Mergentheim) che per l’occasione espone anche «E quale mostro ti ha costretto a educarti». Tutti i lavori di Petrus hanno come comune denominatore la figura umana in tutte le sue espressioni positive e negative. Un realismo che dipende dalla necessità di creare la forma pura, figure, sculture che stupiscono e che fanno pensare alla condizione umana, dai colori forti, senza tralasciare un pizzico di umorismo. Anche Lois Rinner (nato nel 1950 a Landau) è colorato, toni azzurri si mischiano a rossi, gialli, nero e bianco. Si tratta di areoplani astratti di medio formato: acrilici su carta e xilografie.


Con Ilan Scheindling (nato nel 1956 ad Haifa, in Israele), si ritorna alla figura, disegni di volti confusi come se la memoria dovesse cancellare il presente realizzati con tecnica mista, del 2006, dove l’artista dimostra di essere un bravissimo disegnatore.
Arte per tempi nuovi
Associazione «Renzo Cortina»
via Mac Mahon 14
Orari: 10-12,30; 16,30-19,30
(chiuso sabato e domenica)
Fino al 29 giugno

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