RomaNella «riserva indiana dei perdenti» Enrico Letta non vuole rimanerci. È convinto che questo Pd, troppo simile al Pci di una volta, non ha prospettive: è «condannato alla sconfitta». Per invertire la rotta bisogna guardare ai moderati e costruire «un nuovo Centro-sinistra: con la C di Centro maiuscola».
Lex vice presidente del Consiglio ha un piano e lo spiega nel suo nuovo libro «Costruire una cattedrale», che uscirà la prossima settimana con Mondadori. Per lui, gli italiani si trovano stretti nel bipolarismo destra-sinistra, mentre lelettorato in realtà è diviso tra «progressisti, moderati e populisti». Le prime due forze devono unirsi, afferma, «in un patto che non potrà includere né la Lega da una parte, né Di Pietro e i comunisti dallaltra». Per Letta si tratta di cambiare il sistema, «rispacchettare tutto», perché «con un terzo dei voti non si vince». Lesperienza del nuovo partito fondato da Walter Veltroni, il cui «insediamento elettorale coincide in modo impressionante con quello del Pci di trentanni fa», gli appare fallimentare. Perché pende troppo a sinistra. Bisogna invece superare gli attuali schieramenti e partiti, per andare «oltre questo Pd, e anche oltre lalleanza con Casini». Far pesare di più il Centro.
Letta interpreta malumori probabilmente diffusi nel centrosinistra e indica una strada centrista di cui molto si è parlato, ma che sembrava tramontata. E invece, per lui, può essere una via duscita dalla palude in cui il Pd di Dario Franceschini naviga a vista, senza leader carismatici e convincenti programmi per il futuro. Segnali ce ne sono. Solo pochi giorni fa la teodem del Pd Paola Binetti ha confessato di sentirsi tentata dal richiamo di Pier Ferdinando Casini per la Costituente di centro. «Se linput è semplicemente venite con noi - ha precisato - non è sufficiente. Ma se si dovesse dire sediamoci intorno a un tavolo e creiamo un soggetto nuovo, beh, come dicono a Roma: se po ffa». La Binetti è critica verso la politica del Pd sul testamento biologico e la partecipazione di Franceschini alla manifestazione della Cgil; guarda con preoccupazione alle elezioni europee e si chiede: «Quante candidature sostengono i valori delle nostre radici cristiane?».
Anche per Letta quellappuntamento appare importante. «Saranno decisivi - sostiene - i prossimi tre mesi. Lesito delle europee. E più ancora quello delle amministrative.
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