nostro inviato a Pechino
Lultimo colpo di scena dellatletica viene da Blanka Vlasic, la regina del salto in alto: occhi che inceneriscono, fisico che stende. Nel giorno in cui doveva dimostrare di essere la più brava di tutte, spuntano gli occhiali e lastuzia di Tia Hellebaut, la transfuga delleptathlon che guadagna il primo oro per il Belgio con annesso record nazionale (2 metri e 05). Locchialuta fiamminga ha vinto sfruttando lunico errore della croata a metri 2,05, passati al secondo tentativo. Hellebaut ci prende al primo e costringe Vlasic a provare tre volte i 2,07, mentre a lei basta sbagliare la prima prova, rinunciare alla seconda, e mettere fretta alla rivale nel preparare la terza prova, fallita.
Cera anche Antonietta De Martino che ha fatto la comparsa in una giornata azzurra che oltre alle medaglie ha regalato anche delusioni, non solo nellatletica: vedi il K2 tanto atteso dopo il bronzo di venerdì, ieri tristemente. Per la saltatrice campana tre tentativi sbagliati a 1,96 e arrivederci. Era stata medaglia dargento ai mondiali di Osaka, dietro la Vlasic, qui è decima, dopo essersi issata senza errori sino al metro e 93. Restano le sue scuse: «Questanno ho avuto un totale crollo nervoso. Ho avuto problemi nella rincorsa. Sono piccola, bisogna che tutto sia perfetto per rendere al meglio».
Non tradisce mai Kenenisa Bekele che, nei 5000 metri stabilisce il record olimpico in 125782, bissando il successo dei 10mila. Primo etiope a vincere tre medaglie doro: ad Atene 2004 si era imposto nella distanza più lunga. «Un giorno speciale per me e il mio paese. Era un sogno». Battuti i soliti keniani: Kipchoge e Soi. È diventato il sesto atleta a vincere nelle due specialità del fondo: lultimo era stato il connazionale Yifter nel 1980.
Agli americani, donne e uomini, la staffetta 4x400. Finalmente senza errori. Per Jeremy Wariner una consolazione, dopo largento nella prova individuale. \
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