E Mastella vuol far le pulci a Muccioli e don Gelmini

da Roma

Ispezioni nelle comunità di recupero di Don Gelmini e Muccioli. È lo stesso ministro della Giustizia, Clemente Mastella, durante il question time alla Camera, ad annunciare di aver avviato la verifica dei requisiti per l’iscrizione all'albo del ministero delle comunità di Muccioli, San Patrignano, e don Gelmini, Incontro. Annuncio che ha destato sconcerto nelle comunità, impegnate da decenni nella lotta alla droga, oltre all’indignazione dell’opposizione di centrodestra. L’annuncio del ministro è arrivato come risposta a un’interrogazione di Luigi Cancrini dei Comunisti italiani. Lo psichiatra aveva denunciato che le due comunità non sono convenzionate con il Servizio sanitario nazionale per mancanza dei requisiti richiesti. Cancrini dunque chiedeva al ministro di attivarsi «per definire che l’iscrizione all’albo del ministero della Giustizia può essere concessa solo alle strutture accreditate con il Ssn». Immediata la replica della comunità di Don Gelmini che osserva come di fronte alla «pretestuosa interrogazione» di un «“esperto” che paga il suo tributo allo schieramento politico di appartenenza» il ministro Mastella sia apparso «impreparato» visto che «la normativa parla di iscrizione agli albi regionali con i quali la Comunità Incontro è in regola». E per fare una simile verifica, concludono, non c’è bisogno di ispezioni. Anche la comunità di San Patrignano ricorda a Cancrini di essere pienamente in regola specificando di non ricevere una lira dal servizio sanitario nazionale.

L’ex ministro Carlo Giovanardi giudica «incredibile» la decisone e avverte: «Se qualcuno pensa di voler mettere in difficoltà o addirittura chiudere questi gioielli di volontariato sociale sappia che la nostra reazione sarà durissima». An, con Mantovano attacca: «Questo Governo capovolge la realtà».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica