da Milano
Dietro le quinte le modelle si muovono come gazzelle impazzite, veloci e scattanti pronte a sfilare.
Fuori le battaglie contro leccessiva magrezza. Sui muri delle città cartelloni pubblicitari che fanno scalpore: «scabrosi», li hanno definito in molti; messaggi e invocazioni del ministro Melandri che aveva spiegato: «Contrastare l'anoressia non vuol dire lanciare immagini shoccanti nel mare magnum mediatico, ma significa pianificare campagne di prevenzione di lungo termine che non ignorino la vera natura dei disturbi del comportamento alimentare che sono malattie psichiatriche serie, disagi dell'anima». Un anno prima cera stato il caso Cibele, la passerella di Madrid. In quelloccasione molte modelle erano state rispedite a casa perché troppo secche e dallaria malaticcia. Oggi, un sondaggio di Tv Sorrisi e Canzoni in edicola domani, svela un dato inquietante: soltanto il 2,2 per cento delle modelle intervistate ha dichiarato di portare la taglia 42. Unindagine dietro le quinte delle sfilate di moda milanesi per scoprire se è stato raccolto lappello del ministro delle Politiche giovanili e delle attività sportive, Giovanna Melandri, di non mandare in passerella modelle troppo magre è a dir poco deludente.
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