Edoardo Musicò
Lo scritto di Giammauro Gargiulo, intitolato «Zena», e ribattezzato su internet «Elogio di Genova», è un componimento che racchiude sapori e atmosfere di casa nostra. Ma, accanto alla celebrazione della cucina tipica «tra tavoli di legno e brocche di vino della casa», dei sabati pomeriggio in Via XX «con i ragazzi che fanno le vasche» e di «piazza delle Erbe e i carruggi, che... hanno la storia della città tra le pietre», non mancano amare riflessioni, perché Genova è... «I sensi delle strade cambiati ogni sei mesi, le buche nell'asfalto coperte solo dopo che è caduto qualcuno, i perenni lavori e le pezze messe a coprire, ancora più pericolose dei buchi». E l'eterno problema delle buche sull'asfalto e delle malriuscite toppe, raramente sono descritte con il tocco poetico di Gargiulo, ma, al contrario, la protesta genovese corre sul web. Dalle pagine dei cosiddetti blog, che incoraggiano lo scambio di idee su ogni argomento, ai forum di discussione dei siti, è un susseguirsi di denunce e lamentele, a partire dal blog beppegrillo.it.
E mentre Mario, giovane motociclista, lamenta i continui sobbalzi, autentico tormento per la sua schiena, un volontario della Pubblica Assistenza del Ponente lancia l'allarme a causa dell'asfalto usurato. «Invito tutti gli amministratori del nostro territorio - scrive il volontario - a fare un giro in barella su una delle nostre ambulanze, soprattutto lungo le strade che conducono agli ospedali del ponente genovese. Su questi percorsi si trovano dossi, buche e asfalto deformato nei più impensabili modi. Inoltre, le ambulanze non trasportano solo comuni malati, ma anche vittime d'incidente politraumatizzate che di tutti hanno bisogno, meno che di troppi scrolloni». E il forum di discussione del sito Ebay, frequentato da navigatori che, usando pseudonimi, si scambiano consigli e opinioni, offre nuovi spunti critici. Un ragazzo che si firma Giampi, infatti, chiede a «Grunt 652» se è uscita sul mercato una versione migliorata di un modello di motorino. «Il cruscotto mi pare migliore - è la risposta - ma se è più robusto te lo dirò dopo un anno di salti sulle buche di Genova».
Anche il Codacons Liguria, Coordinamento delle associazioni a tutela del consumatore, sollecita l'intervento comunale su una raffica di problemi irrisolti: «Strisce pedonali cancellate, semafori a prova di centometrista, strade dissestate che mettono a serio rischio pedoni e motociclisti, sottopassi disertati, per sicuro rischio di scippo, e parcheggi selvaggi». Ma è il sito Tappullo.com che sta diventando una sorta di anagrafe del problema, nato per iniziativa di Massimiliano Morando, che ha fotografato una raccolta infinita di rattoppi (tappulli secondo la pronuncia genovese), integrata dal materiale inviato dai navigatori, che, da Sampierdarena a Rivarolo, passando per il centro, tappezzano le strade. Spegnendo il computer e girando per la città, è un susseguirsi d'inciampi, anche durante gli attraversamenti pedonali, e i tombini affioranti dall'asfalto aumentano il rischio. In viale Brigata Bisagno, ad esempio, si procede tra buche, dossi e rialzi vari, scivolando e imprecando, mentre le storte alle caviglie sono in agguato. Ma la scena si ripete in tutta la Foce. «Ha visto che disastro?», grida in via della Libertà una giovane mamma con passeggino, alle prese con un tratto di marciapiede coperto di buche e segnalate da una transenna che sbarra completamente l'accesso.
«A Genova abbiamo già i marciapiedi stretti - riprende la mamma - se il Comune mette una segnalazione che blocca il passaggio per oltre una settimana, in attesa di coprire la buca, non c'è più spazio per muoversi. E io devo per forza tornare indietro, anche perché sarebbe pericoloso scendere dal marciapiede con il passeggino». E quando la riparazione è finalmente compiuta, addio buca e benvenuto «tappullu».
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