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E a New York il distributore è made in Italy

Millenovecentocinquantatre: in Italia, e precisamente a Milano, compaiono i primi dieci distributori automatici di Coca Cola. Arrivano direttamente dagli Stati Uniti, che otto anni prima avevano lanciato nel nostro Paese la famosa bibita. Per acquistare una lattina è sufficiente introdurre una monetina e spingere un bottone. Da allora sono passati 54 anni, e il proliferare dei prodotti presenti nelle macchinette si è accompagnato a una crescita esponenziale del settore in Italia. Che da Paese importatore si è trasformato in leader mondiale nella costruzione di distributori automatici. Con oltre duemila aziende impegnate nel settore e un fatturato che, nel 2004, superava il miliardo e mezzo di euro, l'Italia si è imposta come maggior produttore europeo. E maggior esportatore, con una mole di vendite che supera il 60% della produzione. Così oggi nei paesi anglosassoni che hanno le hanno inventate, le macchinette parlano italiano. A New York, come a Londra, i distributori sono tricolori.
Secondo i dati di Confida (Associazione italiana distribuzione automatica), sono oltre 800mila i distributori automatici in Italia - in tutta Europa ce ne sono 4,5 milioni -, presenti nelle fabbriche, nelle aziende, nelle corsie degli ospedali, nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti, nelle metropolitane, nelle università e nelle scuole. Offrono da mangiare e da bere a più di 20 milioni di persone, 24 ore su 24, sette giorni su sette.

Non solo caffé, bibite e cappuccini, ma prodotti sempre più variegati e raffinati.

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