E Novara invade San Siro 7 mila guidati dal sindaco

Correva l’anno di grazia 1971, esattamente l’8 settembre e il Novara di Carlo Parola incontrava per l’ultima volta nella sua storia il Milan sul prato di San Siro non ancora contaminato da copertura e terzo anello. Era il Milan di Cudicini, Schnellinger, Rosato, Benetti, Bigon, Rivera, Prati, con in panchina il paron Nereo Rocco: finì 2-0 con gol di Biasiolo e Bigon. Alle 16 di oggi (diretta Raitre), 38 anni e 4 mesi dopo, il Novara ritrova la Scala del calcio (per la verità l’8 settembre 1974 sempre in coppa venne battuto 2-0 dall’Inter con i gol di Boninsegna e Nicoli) contro il super Milan brasiliano. «Per l’occasione ci presenteremo al Meazza in smoking, perchè per noi questo è un match storico», afferma il ds Pasquale Sensibile. Tanto importante e sentito nella cittadina piemontese che i 50 chilometri che dividono Novara da Milano saranno intasati da un lungo serpentone di 70 pullman e centinaia di auto che, con in testa il sindaco leghista Massimo Giordano, riverseranno nello stadio milanese oltre settemila tifosi della squadra guidata da Attilio Tesser. Davvero un’impresa quella del Novara che nella coppetta di casa nostra ha via via eliminato Pescina, Modena, Parma e Siena (le ultime tre vincendo in trasferta) e ora sta facendo sognare una città intera.
Già, perchè sono ben 32 gli anni di assenza dalla serie B e l’attuale Novara targato Tesser sta facendo meraviglie nella prima divisione della lega Pro (la ex serie C1): primo in classifica con 5 punti di vantaggio sulla Cremonese; unica squadra ancora imbattuta tra le 122 professioniste; difesa record con appena 8 gol subiti grazie alle prodezze del 21enne portiere kosovaro Samir Ujkani (meglio di lui, con 7 reti incassate il brasiliano Rafael De Andrade del Verona). Sette stanieri in rosa (oltre a Ujkani anche 2 francesi, 2 argentini, uno svedese e un brasiliano) e un presidente giovane, il 32enne Massimo De Salvo che ha investito sul Novara grazie alle cliniche in Piemonte, tra le quali il San Gaudenzio cittadino e che presto nel centro di Novarello farà costruire un palasport. Ma anche una gestione amministrativa oculata: 500.000 euro la spesa dell’ultima campagna acquisti con 21 giocatori arrivati e 17 venduti. Pezzi da novanta i vari Fontana, Motta, Morandi, Jidayi e l’ex interista Nicola Ventola che tutti i giorni si sobbarca il viaggio Torino-Novara per allenarsi e che ha accettato lo stipendio minimo (40.000 euro annui).

«La mia è stata una scelta di vita, con mia moglie Kartika continuiamo a vivere a Torino perchè il nostro bambino Kelian va a scuola e per il Novara ho rinunciato anche alla serie A», afferma Ventola che poi ripensa al suo passato interista: «Se ai miei tempi avessi trovato ad Appiano Gentile Mourinho che sta facendo crescere Balotelli, non avrei fatto tanti errori fuori campo». Il suo derby è col Milan due, guidato da Inzaghi e Huntelaar, la strana coppia.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica