E ora arriva l’invasione dell’urticante «Pelagia»

Non bastava la proliferazione dell'alga tossica nelle acque del levante, tra Quarto e Quinto, né la maxi moria di pesci in quelle del ponente, giusto un mese fa, tra Voltri e Vesima. E neppure la scoperta di carcasse di topi nelle acque di corso Italia (ne riferiamo a fianco). Ora è il turno delle meduse, avvistate da qualche giorno nei mari della Liguria. Prima a ponente, lungo tutta la riviera dei Fiori, dove una forte concentrazione di questi animali urticanti è stata segnalata tra Ventimiglia e Savona, già venerdì scorso.
Con fuggi fuggi dei clienti dagli stabilimenti balneari. Poi a levante, da un paio di giorni. E, mentre si attende l'esito dei prelievi compiuti dai tecnici dell' «Icram» (Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare) sul litorale genovese per sapere se l'incubo - Ostreopsis Ovata è del tutto scongiurato, un altro fenomeno rischia di turbare l'estate dei bagnanti che hanno scelto la costa ligure: l'invasione delle meduse. Soprattutto della specie più pericolosa: la «Pelagia noctiluca», (o medusa luminosa) i cui tentacoli sono in grado di provocare ustioni anche molto dolorose.
Ne sa qualcosa il trentaquattrenne che venerdì è finito al pronto soccorso di Sanremo, dopo essere stato pizzicato sul labbro proprio da un esemplare di Pelagia noctiluca. Meduse a migliaia sono segnalate anche nel Savonese, tra Bergeggi, Loano, Albissola, Celle Ligure, Varazze e Spotorno. Arrivano dalle coste francesi, trasportate dalle calde acque marine. Ma sono state avvistate anche lungo il litorale spagnolo e in Croazia. Insomma, in tutto il bacino del Mediterraneo. E dopo aver fatto la loro comparsa nel ponente ligure, ora le meduse si stanno affacciando, in grandi quantità, anche a levante. «Domenica scorsa - racconta Paola Cuniberti, portavoce del comitato spontaneo "Mare pulito" - abbiamo notato un gran numero di meduse nello specchio acqueo posto di fronte a Priaruggia, zona Quarto. Un'invasione così non si era mai vista. Ci siamo spaventati».
Stessa musica a Quinto, in via Giannelli. Qualche esemplare anche in corso Italia. Ma gli esperti che cosa dicono? «Ormai le meduse rappresentano un fenomeno crescente, dovuto in gran parte agli squilibri dell'eco - sistema marino», spiega Enrico Alleva, dirigente di ricerca dell'Iss (Istituto superiore di sanità). Alla base di tutto ci sarebbe l'inquinamento e l'innalzamento delle temperature. Il resto lo fa il gioco delle correnti locali, che in questi giorni stanno trascinando in Liguria e in tutto il Mediterraneo milioni di questi piccoli esemplari acquatici. Pericolosi soprattutto se ci si va a sbattere con la faccia.

Il medico consiglia: «Quando ci si imbatte in una medusa, meglio non agitarsi per evitare che l'animale faccia scattare il suo meccanismo di autodifesa facendo aumentare la percezione del dolore». Quindi staccare la medusa con l'alcool, ma anche aceto e bicarbonato nell'occasione vanno bene. Piccoli rimedi per mali passeggeri.

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