E ora per l’Expo guardiamoci dalla Grecia...

Fate una prova: piazzatevi davanti a un'edicola e intervistate i clienti dopo l'acquisto di un giornale. Domanda: «Sapete che Milano è candidata per l'Expò 2015?». Risposta: «Certo». «E conoscete il nome della città concorrente?» - «Ma sì, Smirne». «E dove si trova Smirne?». «In Turchia, in Turchia», gridano gli intervistati. Ma forse sbagliano, visto che, per il brillante vicedirettore del più prestigioso e autorevole quotidiano della sinistra colta e riflessiva, Smirne è una città greca. Infatti nell'editoriale in prima pagina del supplemento «Affari & Finanza» di «Repubblica», Massimo Giannini scrive che Milano «se la deve vedere con Smirne, la perla dell'Egeo... una piccola città marinara avamposto di una Grecia in crescita». E insiste: di una «Grecia che lotta caparbia per conquistare posizioni». Mentre Milano è, ovviamente, «quella che un tempo (molto prima di Tangentopoli), fu la “capitale morale” del Paese e oggi vive nel limbo di una transizione infinita». Tranquilli, le cose stanno, invece, come sapete tutti: la concorrente di Milano per Expò 2015 non è una piccola città greca ma una grande metropoli turca di tre milioni e mezzo di abitanti. La definizione di «perla dell'Egeo» deve aver confuso le idee, fra una citazione di Newsweek e una del Financial Times, al povero vicedirettore «politico» del quotidiano romano che da 33 anni ci somministra massicce dosi di prosopopea culturale.

In quella redazione, primaria fabbrica del luogo comune banal-progressista, sono sempre lì col ditino alzato a impartire lezioni di economia globale, di geopolitica e di tutto lo scibile purché di sinistra - per non dire di politica interna, essendo l'editore Carlo De Benedetti il vero fondatore del Pd veltroniano, di cui voleva la tessera N° 1 - ma non sanno che Smirne è in Turchia.

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