«L'ultima cena» di Pasquale Ottonello al Municipio Medio Levante è andata in scena martedì sera. L'ormai ex presidente del parlamentino di Foce e Albaro, nonché ex Pdl e prossimo assessore alle Manutenzioni del Comune, nell'ultima seduta di Consiglio ha infatti salutato e ringraziato tutti i compagni di avventura, prima di passare ufficialmente l'incarico alla vice Anna Maria Galli (Udc), in attesa dell'elezione del nuovo presidente. «Premetto subito che non sto usurpando il ruolo di presidente, visto che le mie dimissioni del 10 febbraio diventeranno effettive solo il 2 marzo, quando inizierò il mio nuovo incarico - ha subito sottolineato Ottonello -. Voglio ringraziare tutti, dai consiglieri ai segretari di questo Municipio per l'ottima esperienza che ho vissuto dal 1997 ad oggi. Da parte mia ho sempre messo grande impegno e passione nel mio ruolo e continuerò a farlo anche se con altre responsabilità». Il neoassessore comunale ha quindi concluso i suoi saluti con una piccola polemica: «I rapporti umani si vedono soprattutto quando si lascia», e un invito decisamente più distensivo, lanciato in dialetto stretto «mi raccomando, continuiamo a vederci per le nostre cene». Invito che non si è lasciato sfuggire il capogruppo Pdl Fabio Orengo per replicare con una battuta: «Da ora inizi a mangiare, presidente!». Ironia poco apprezzata però da Ottonello che ha risposto a denti stretti: «Piuttosto cerca di pensare a quello che vai a dire in giro», alludendo agli infondati rumors che vorrebbero vedere un Ottonello dimissionario per paura dello strapotere di Orengo nel gioco dei tagliandini del Giornale. Insomma, formulare tesi complottistiche sulla base dei risultati del gioco-sondaggio non sembra proprio un momento di alta politica.
Venendo al Consiglio vero e proprio, gli argomenti trattati sono stati: spettacoli di saltimbanchi in piazza Rossetti, interventi di eliminazione barriere architettoniche, valutazione sul verbale di accordo tra Comune e Auser (associazione di volontariato rivolta agli anziani, ndr), la mozione del consigliere Damasio (Lealtà) per un segnale alla deriva politica nazionale da parte del Municipio e soprattutto l'intervento dei vertici Amt (rappresentati dal presidente Sessarego e dal responsabile della pianificazione Pellegrino). Espletate in pochi minuti le votazioni per i primi tre argomenti (esito favorevole per le barriere architettoniche e l'accordo Comune-Auser, negativo per i saltimbanchi), la discussione si è accesa sulla mozione di Damasio (leader di Momento Liberale). Nel testo proposto dal consigliere di Lealtà si invita il Municipio a «dichiarare la sospensione di ogni e qualsiasi impegno istituzionale che travalichi la gestione ordinaria» come risposta al «grave stato di disagio esistente in tutta l'opinione pubblica per i fatti (tutti) emersi negli ultimi tempi». La discussione, incentrata soprattutto sul ruolo della Magistratura, tirata in ballo da Damasio, il quale chiede «che sia messa in condizione di valutare ogni fatto per esplicita e doverosa richiesta degli indagati», è stata però interrotta sul più bello dall'arrivo degli esponenti di Amt, che hanno così guadagnato la priorità. Al centro del dibattito, ovviamente, i noti tagli alle corse dei bus e gli aumenti dei costi della municipalizzata dei trasporti. «Il quadro presentato da Amt è depressivo e disarmante, soprattutto per i giovani di questa città» ha commentato Rosa De Luca de L'altra Genova, facendo riferimento in particolare al taglio netto alle corse serali. Più tecniche, invece, le osservazioni di Daniele Mongiardini (Pdl), che ha chiesto «la relazione della curva di domanda degli utenti del mezzo pubblico e del mezzo privato» e un «passaggio a forme di biglietto elettronico». Gaetano Briguglio (Pdl) ha invece proposto «l'introduzione dei tornelli sul bus», ricalcando il modello inglese, per far fronte al problema dei «portoghesi». La dettagliata proposta di Briguglio è stata discussa recentemente in Commissione e aspetta una risposta da Tursi, che per ora sembra essere negativa a causa dei costi. Conclusa la discussione con Amt, il Consiglio è tornato sulla mozione di Damasio.
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