da Roma
Tommaso Padoa-Schioppa non molla. Nel vertice con i sottosegretari dellEconomia (assenti i viceministri Visco e Pinza) ribadisce che è pronto ad alleggerire il peso fiscale solo a condizione di un taglio alle spese.
Il ministro avrebbe ribadito che una qualsiasi riduzione della pressione fiscale «si regge solo con la razionalizzazione della spesa pubblica». Nella sostanza Padoa-Schioppa ribadisce una posizione nota da tempo; e che sia Rutelli, sia Veltroni sia Fassino stanno cercando di forzare, convincendolo a mosse decise per un taglio del peso del fisco sui contribuenti.
In realtà, il ministro sta «prendendo tempo» in vista di lunedì prossimo: data ultima per i dicasteri di spesa per indicare allEconomia gli eventuali risparmi a cui sono disposti. Padoa-Schioppa, quindi, prima di quella data preferisce non sbilanciarsi. Anche perché teme - e a ragione - che saranno pochi i suoi colleghi che gli indicheranno i capitoli di bilancio su cui risparmiare.
Al contrario, è più verosimile che allEconomia non solo non arriveranno indicazioni su come tagliare i 21 miliardi previsti dal Dpef. Ma arriveranno ulteriori richieste di spesa: come lasciano capire tutti i ministri.
Ne consegue che Padoa-Schioppa non si sbilancia sulla possibilità di ridurre la pressione fiscale. Pressione che, in modo spontaneo e automatico, il prossimo anno crescerà. Il maggior gettito acquisito con la modifica delle entrate tendenziali, il ministro conta di utilizzarlo per favorire la discesa del deficit al 2,2% previsto. E non intende utilizzarlo - come ha detto Visco - per finanziare nuove spese.
Contro questa impostazione, però, è quasi tutta la maggioranza. I partiti maggiori (Ds e Margherita) chiedono segnali concreti sul fronte della riduzione delle tasse. E Roberto Pinza, viceministro allEconomia, ricorda che la posizione della Margherita è a favore di una riduzione dellIci sulla prima casa. Sul tappeto anche agevolazioni fiscali per chi è in affitto: unipotesi molto onerosa per le casse dello Stato. È probabile, poi, che vengano anche ridotte le imposte sulle microimprese, attraverso un sistema di forfettizzazione. Loperazione, però, dovrà garantire linvarianza di gettito.
Vista la difficoltà oggettiva di ottenere tagli spontanei dai ministeri, allEconomia torna a circolare lipotesi di ridurre gli enti inutili (se ne discute dai primi anni Novanta). Così come torna a prendere quota lidea di valorizzare il ruolo della Consip per i risparmi negli acquisti da parte della pubblica amministrazione.
Una cosa è certa. Fin quando Padoa-Schioppa non riceverà i questionari dei vari dicasteri sui tagli da apportare, non verranno prese chiare scelte sulla composizione della manovra.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.