E un paesino scende in guerra per i condom gratis

L’Asl taglia le spese per i profilattici. A Ravanusa nasce un comitato di ribelli: «Restituiteci il maltolto»

da Agrigento

«Toglieteci tutto, ma non i condom gratis». Parafrasando uno spot pubblicitario, si può riassumere così quello che sta avvenendo a Ravanusa, centro di circa ventimila anime della provincia agrigentina. Dopo il decreto tagliaspese voluto dall'assessore regionale alla Sanità, Salvatore Russo, il responsabile dell'Asl 1 di Agrigento, Giuseppe Di Carlo, ha deciso di tagliare alcune spese e, al consultorio familiare di Ravanusa così come del resto negli altri consultori dell'Agrigentino, ha fatto sapere che non potranno più essere ceduti, gratuitamente, i profilattici. Non appena la notizia si è diffusa, apriti cielo. È prontamente nato un comitato pro-preservativo, un'associazione di giovani coppie, amanti e fidanzati «prudenti» pronti alla rivolta per poter affermare il proprio diritto alla contraccezione come previsto dalla legge 194, rivendicando cioè il diritto di usufruire gratuitamente di un servizio che la legge impone. Anche perché per molte coppie è molto più facile per ottenere i profilattici rivolgersi al consultorio dove la discrezione del personale è tenuta a rispettare la privacy piuttosto che in farmacia, visto che tra l’altro pure costa.
Il primo impegno del comitato pro-preservativo sarà quello di chiedere al direttore generale dell'Asl agrigentina, Giuseppe Di Carlo, il ripristino del servizio. Poi i responsabili dell'associazione firmeranno un documento che, in sintonia con quanto sostenuto dall'Arcigay nazionale, rivolgerà un appello a tutte le strutture alberghiere affinché forniscano gratuitamente almeno ai clienti preservativi da utilizzare nei soggiorni presso hotel, campeggi, villaggi turistici.
Nel frattempo, all'Asl 1, il manager Di Carlo, preferisce non commentare il caso. D'altronde, considerato il risicato budget che si trova a disposizione, tra il dover decidere se tagliare farmaci, anche molto importanti, o i profilattici ha preferito eliminare la gratuità per i secondi, ma non immaginava minimamente che sarebbe scoppiato il finimondo. «Abbiamo già raccolto molte firme - dice uno dei promotori del comitato - nei prossimi giorni usciremo allo scoperto. In questo momento, preferiamo rispettare la privacy delle nostre famiglie. Un po’ tutti abbiamo moglie e figli. Il gruppo, giorno dopo giorno, sta crescendo di numero e non appena depositeremo lo statuto, faremo una conferenza stampa».

Il neo comitato tra l'altro, sta contattando tutta la provincia agrigentina per convincere l'Asl a tornare sui propri passi.
L'unione fa la forza, insomma e la giustificazione è una sola: non tutti possono permettersi di acquistare il condom, visti i prezzi e il numero altissimo di disoccupati. Come dire: lotta dura senza paura.

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