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E Parigi sospende i bonus

Parigi «Le componenti variabile ed eccezionale delle remunerazioni saranno proibite nel caso di imprese che ricevano aiuti pubblici e che siano costrette a varare piani di licenziamenti», dice il primo ministro francese François Fillon nel presentare l’attesissimo decreto anti-stock-option.
Il presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy ha esitato a lungo tra l’idea del disegno di legge e quella del decreto legge. Poi ha optato per questa seconda soluzione, che è certamente più rapida e che evita di esporre il governo a polemiche in ambito parlamentare. Sarkozy voleva assolutamente lanciare un segnale di «moralizzazione del capitalismo» prima del vertice del G20 in calendario per il 2 aprile a Londra. Così il primo ministro Fillon ha avuto il compito di annunciare ieri il testo del decreto, che molti osservatori considerano piuttosto restrittivo rispetto alle grandi promesse della vigilia.
In realtà Sarkozy e Fillon evitano di affondare il bisturi nel complicato sottobosco dei bonus e delle stock-option di cui beneficiano da lungo tempo i manager transalpini. Quella strada avrebbe esposto il governo a una valanga di polemiche e avrebbe avvelenato le relazioni col Medef, la Confindustria francese.
Sarkozy e Fillon hanno dunque deciso di mettere sotto controllo le retribuzioni «variabili ed eccezionali» dei manager delle sole società in crisi, che beneficiano oggi di consistenti aiuti pubblici. Si tratta di otto aziende: sei grandi banche (Société générale, Bnp Paribas, Crédit Agricole, Banques populaires, Caisses d’Epargne, Crédit Mutuel) più i due costruttori automobilistici nazionali Renault e Psa (ossia il gruppo Peugeot-Citroën, che proprio ieri ha cambiato presidente).
Inoltre la validità del decreto è limitata a quest’anno e al prossimo. Dopo il 2010 tutto tornerà come prima, anche se Fillon non esclude il prolungamento di queste disposizioni nell’improbabile ipotesi che la crisi economica attuale si protragga al di là del prossimo anno. Fillon ha detto che il governo rifiuta di mettersi in una logica punitiva nei confronti dei dirigenti aziendali e ha precisato la vera intenzione di Sarkozy: mettere fine a quelli che - in un contesto di crisi economica e in presenza di pesanti piani di ristrutturazione aziendale - possono essere considerati come «veri e propri abusi».
Il decreto anti-bonus viene pubblicato dal Journal Officiel, la Gazzetta Ufficiale d’Oltralpe, nella giornata di oggi 31 marzo ed entra immediatamente in vigore. I partiti dell’opposizione criticano aspramente il governo, chiedendo un piano molto più duro per colpire l’insieme degli incentivi di cui beneficiano i dirigenti delle imprese d’ogni genere. In particolare di quelle quotate al Cac 40, il listino principale della Borsa parigina.
Socialisti e comunisti parlano dell’iniziativa di Sarkozy e Fillon come di «una presa in giro». Critiche vengono anche dalle confederazioni sindacali più vicine ai partiti d’opposizione.

Per contro il Medef tira un sospiro di sollievo e approfitta dell’occasione per rilanciare il suo codice di comportamento interno, che impone trasparenza nei bilanci delle aziende e nelle retribuzioni dei manager.

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