E Piazza Affari scommette sul terzo polo televisivo

In calo Mediaset dopo l’uscita del Prc sul futuro del gruppo Sale TiMedia, il braccio di Telecom che controlla La7 e Mtv

da Milano

Piazza Affari sembra essere tornata a scommettere sulla nascita del terzo polo televisivo della Penisola. Ad aumentare la speculazione sono state le parole del segretario di Rifondazione comunista, Fausto Bertinotti, che nel corso del fine settimana aveva sostenuto la necessità di sottoporre il gruppo Mediaset a una severa cura dimagrante sia sotto il profilo della «pubblicità» sia per quello, ancora più spinoso, delle «reti». Affermazioni che, malgrado in molte sale operative si sottolinei come qualsiasi conclusione appaia al momento affrettata, hanno avuto un impatto immediato sul listino milanese.
Dove il Biscione, sull’altalena già prima dell’appuntamento elettorale, ha lasciato sul terreno lo 0,93% chiudendo a quota 10,26 euro. Bertinotti sembra infatti voler mettere in discussione la stessa forza di Mediaset, ricorrendo a una legge ad hoc per scalfire il «duopolio» tra le reti controllate da Fininvest e quelle della Rai.
L’alleato di Romano Prodi e probabile futuro presidente della Camera non ha indicato quale potrebbe essere l’esito del riassetto delle frequenze televisive limitandosi a ribadire la propria contrarietà all’eventuale privatizzazione della televisione di Stato. Il messaggio lanciato da Rifondazione comunista, però, appare chiaro e potrebbe tradursi in un vantaggio per TiMedia: il braccio televisivo di Telecom Italia che controlla La7, Mtv Italia e l’agenzia stampa Apcom.
Almeno questa è l’ipotesi che teneva banco ieri in Piazza Affari, dove TiMedia ha messo a segno una forte accelerazione: dopo una sospensione per eccesso di rialzo, il titolo della galassia Telecom ha infatti accumulato un guadagno del 19% a 0,42 euro. A favorire il «gran balzo» ha contribuito sicuramente la distribuzione di un dividendo straordinario da 0,1643 euro (0,1679 per i titoli di risparmio) che TiMedia ha pagato dopo aver incassato 900 milioni per il riassetto con cui Marco Tronchetti Provera ha riunito sotto alla casamadre Telecom tutte le attività Internet del gruppo telefonico.
Come dimostra l’elevato volume degli scambi, giunti ieri al 4% del capitale, sul titolo TiMedia inizia però a prendere posizione una più ampia squadra di investitori. Forse anche per l’attesa di positive ricadute per La7 legate all’approssimarsi dei mondiali di calcio e della Coppa America. Prodi ha evidenziato che si atterrà al programma dell’Unione, dove si prende sostanzialmente di mira la Legge Gasparri, ma per avere un termometro della situazione basta ricordare che all’ultima assemblea dei soci anche l’amministratore delegato di Mediaset, Fedele Confalonieri, ha ammesso di nutrire «qualche preoccupazione».

Pur mantenendosi prudente il top manager aveva ammesso una certa voglia di rivalsa da parte della sinistra nei confronti di Mediaset, aggiungendo che il nuovo governo «dovrà agire con prudenza per non tradurre in realtà queste minacce».

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