da Milano
Da un matrimonio molto simile a un salvataggio alla volontà di creare una federazione di banche cooperative. Banca Popolare di Intra prova a cambiare la filosofia del giro dorizzonte avviato nelle scorse settimane per individuare un alleato forte con cui superare le conseguenze del fallimento Finpart. Le difficoltà non mancano e Mediobanca terminerà di selezionare le proposte stilate dai 9 gruppi in corsa entro marzo, ma al posto di una semplice fusione a due lesito potrebbe essere la nascita di un nuovo «polo di attrazione». Probabilmente alternativo a quelli di Bpu e di Verona-Novara.
Assente il vicepresidente Ernesto Paolillo, a dettagliare le aspirazioni del gruppo è stato il direttore generale Claudio Ferrari. Lidea è proporre una struttura piramidale guidata da una holding strategica cui affidare il controllo di due o più spa operative e delle rispettive partecipazioni. Il progetto prende le mosse da unaggregazione a due ma non è escluso che possa arrivare a coinvolgere «fino a quattro partecipanti», ha detto Ferrari ammettendo di considerare più facile convergere con gruppi di taglia simile a Intra.
Prospettiva che, sebbene la strada scelta sia stata chiedere alladvisor Mediobanca di rendere comparabili tutte le offerte, sembra restringere lidentikit dellalleato ideale. Tanto che lo stesso Ferrari prevede che Piazzetta Cuccia inserisca nella short list «da due a quattro banche». Un quadro che se da un lato sembra ostacolare le mire di Bpm e Popolare di Vicenza (molto tenace nel corteggiamento), dallaltro favorisce uneventuale aggregazione con Veneto Banca. Cui si potrebbe aggiungere, almeno in prospettiva, Popolare dellEtruria che, sempre dal palco di Star Conference organizzata da Borsa Italiana, ha detto di apprezzare lapproccio federativo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.