Menu etnici duri da digerire. I consiglieri comunali di An Alessandro Cochi e Luca Gramazio annunciano battaglia contro liniziativa dellamministrazione comunale di servire nelle scuole i cosiddetti «menu etnici».
«I nuovi piatti serviti nelle mense scolastiche - affermano in una nota - saranno da oggi biriani vegetali, verdura con cumino e lenticchie con curcuma... Ci lascia davvero stupefatti liniziativa del menu etnico, avviata dal Comune di Roma. Da quanto si apprende, nelle mense scolastiche, cominciando da domani (oggi), una volta al mese, verrà servito un menu di una delle otto comunità più presenti nelle scuole della Capitale». Cochi e Gramazio si dicono consapevoli delle difficoltà di inserimento dei bambini immigrati, ma pensano sia giusto «far conoscere la cultura alimentare italiana».
Secondo i consiglieri di Alleanza nazionale questa trovata «unicamente mediatica» costringerà tutti i genitori che non vogliono far adottare ai propri bambini questo tipo di regime alimentare, a spendere ore di permesso per effettuare nellufficio competente lesonero per il figlio. «Invitiamo il sindaco - concludono Cochi e Gramazio - a far ragionare il suo assessore alle Politiche scolastiche sulla reale opportunità di questa singolare iniziativa culinaria».
«Non pensiamo che a Dacca, capitale del Bangladesh, si adoperino per far conoscere le varie cucine regionali del nostro Paese, riconosciute in tutto il mondo. La Coscia dice che è la prima iniziativa in tal senso in tutta Italia? Lo crediamo bene - continuano Cochi e Gramazio -, tanto che non ci spieghiamo i soldi stanziati per questa iniziativa con tanto di pubblicazione e stampa di migliaia di opuscoli».
«Critichiamo fermamente la scelta del Comune di Roma di voler inserire, negli istituti scolastici della capitale, a partire già da oggi, il menu etnico costituito da alimenti di indubbio gradimento - aggiungono in una nota congiunta, i consiglieri regionali di Alleanza nazionale, Tommaso Luzzi e Pietro Di Paolo -. Sarebbe stato più opportuno ascoltare prima il parere delle parti interessate, cioè genitori e corpo docente, e poi procedere, magari gradualmente, con liniziativa.
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