E scoppia il caso-autostima

I «corsi di autostima» se li sono inventati i media. In Liguria non verrà nessuno psicologo a tenere corsi per il personale. E i sindacati erano d’accordo. L’assessore al personale G.B.Pittaluga risponde a interrogazioni di Giacomo Conti (Rifondazione) e Gianni Plinio (An) che gli chiedono conto della figuraccia fatta dalla Liguria a livello nazionale con la storia dei corsi di autostima per i dipendenti. Concetti ribaduti più volte da chi ha tenuto la conferenza stampa, e riportati da tutte le testate indistintamente. Pittaluga invece l’ha vista come un tentativo di «gettare sui dipendenti il senso del ridicolo» da parte degli organi di informazione che vorrebbero così colpire il sistema della politica oggi in difficoltà. «Il ministero della funzione pubblica si è interessato e ha mostrato apprezzamento per l’iniziativa, un’altra Regione italiana ci ha chiesto maggiori infomazioni», ha sottolineato l’assessore. Ma la sua replica, che ha negato persino quanto annunciato nel corso della stessa conferenza stampa della Regione, non ha convinto i consiglieri che avevano fatto l’interrogazione. In particolare Plinio, che gli ha letto una lettera non certo tenera dei sindacati, della rappresentanza di base dei lavoratori, che smentisce anche l’approvazione dei lavoratori al progetto.
Per Pittaluga c’è stato poi il tempo di rispondere anche a un’interrogazione del forzista Matteo Rosso, che gli ha chiesto conto di una nuova assunzione in Regione, cioè sull’incarico di direttore generale per la programmazione conferito all’architetto G.B.Poggi. «Persona stimata - ha premesso Rosso -. Ma proprio non c’era nessuno all’interno della regione con le sue caratteristiche, per cui si è dovuti andare a cercarlo fuori». Senza dimenticare che il neo direttore aveva appena finito un incarico dal Comune. «Non è accettabile che la giunta Burlando difenda i tanto contestati corsi sull'autostima per i dipendenti regionali, e dall'altro lato continui a conferire incarichi ben remunerati, ed apicali a dipendenti non graditi da altre istituzioni - incalza Rosso -.

Già abbiamo assistito al caso dell'addetto stampa Alberto Leiss, ex portavoce di Pericu e ora di Burlando, che da quando è alle costose dipendenze dirette del Presidente non ha più battuto colpo, se mai l'avesse battuto».

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