E se fosse finito il ciclo di Gasp?

Innanzitutto, una premessa personale. Indispensabile per spiegarmi. Sono sempre stato un gasperiniano, uno di quelli che litigava con gli amici, anche alzando la voce di qualche ottava, quando tiravano fuori i classici del repertorio anti-Gasp, ormai quasi generi letterari autonomi, come «il centrocampo del Crotone», o «la presunzione tattica di Gasperini», o ancora «Floccari meritava i mondiali, altro che la panchina».
Insomma, sono tutt’altro che un anti-Gasp. E lo sono per un semplicissimo dato di fatto: non ho mai visto giocare a calcio così bene come il Genoa del Gasp. Forse le squadre di Zeman, forse il Pescara di Galeone, la Roma di Spalletti, ma siamo lì, nei dintorni dell’alto dei cieli del gioco del calcio.

Fra l’altro, quelli del «centrocampo del Crotone» eccetera eccetera, magari erano gli stessi che si entusiasmavano per Vavassori e il suo gioco, gli stessi che «se va via Coppola sono almeno dieci punti in meno» e gli stessi che «senza Gasparetto è molto più dura». Gli stessi che, negli anni, magari per troppo amore, ma è un’attenuante minima, tanto bene al Genoa non hanno fatto.
Insomma, in tutte queste (...)

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica