E se Franceschini batte Bersani ci sarà da stappare

C’è un vecchio e saggio proverbio che recita «chi si contenta gode» e pare che questo abbiano fatto proprio i politici della sinistra, in primis Franceschini che parla come se le elezioni fossero state un trionfo e non la solenne «baccata» che in realtà sono state per la sua parte politica. È vero che ad ogni tornata elettorale ad ascoltare le interviste post voto pare che abbiano vinto tutti, a questo siamo abituati, ma la faccia tosta (in genovese si dice «marcia») del Pd e compagnia cantante ha veramente dell’incredibile: tutto ciò dopo aver combattuto la coalizione di centrodestra con armi sleali, arrivando a rappresentare il premier - talvolta un po’ incauto e troppo chiacchierone - come un pedofilo corruttore di tenere fanciulle. C’è un detto genovese che trascrivo come so e mi perdonino i puristi della lingua ligure: «Le me n’ha daeto, ma mi ghe n’ho dito», lui me ne ha date, ma io gliene ho dette!, che sintetizza perfettamente la posizione della sinistra nel suo mondo virtuale.




Caro Granzotto, spero che la coniatura delle medaglie «Gran Patacca Sahaf» non sia stata di tiratura limitata. A Franceschini se ne devono dare almeno due, entrambe con coccarda dorata: una per la grande bufala che il Pd vince e tiene, l’altra per la gran faccia di tolla.
Giovanni Piero Clementi - Cameri (NO)

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