da Roma
«Auguri e buon lavoro». Silvio Berlusconi passa quasi venti minuti nella saletta del governo di Montecitorio dove si brinda allelezione di Fausto Bertinotti alla presidenza della Camera. Il leader del Prc è ancora tra i banchi dellAula, a stringere una per una le mani dei deputati dellUnione. Il premier, quindi, si intrattiene a chiacchierare con la signora Lella, moglie del neopresidente. E subito chiede al commesso di «portare dello spumante alla signora». Poi, rivolto ai nipoti di Bertinotti, aggiunge: «Per loro no, solo due aranciate». Con Davide, che ha un braccio rotto, si sofferma anche qualche minuto. «Comè che ti sei fatto male?». «È successo a Berlino», è la risposta sibillina e un po timorosa. Ma Berlusconi non si dà per vinto: «A Berlino? Alla tua età già sei così internazionale?». Il leader di Rifondazione arriva di lì a poco. I due si stringono la mano, a conferma di un feeling che va avanti da anni. «Buon lavoro», gli dice il premier. Il presidente della Camera ringrazia e alza il calice. «Adesso dovete applaudire il nonno», dice Berlusconi rivolgendosi ai due nipotini di Bertinotti. Che ride e si concede una battuta: «Ora, tutti fuori...». «Così - dice al Cavaliere - facciamo una festa tra milanisti».
Nella saletta cè anche il leader di An Gianfranco Fini, oltre, ovviamente, a molti esponenti dellUnione.
E Silvio brindò con «nonno Fausto»
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