E il sindaco di Corsico scende dall’auto blu

«Novantamila auto blu o grige. Numeri da spavento quelli diffusi dal ministro Brunetta. Privilegi che fanno rabbrividire, soprattutto se si pensa alla manovra “lacrime e sangue” messa a punto dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti e che è caduta come una mannaia in particolare sulle autonomie locali». Il sindaco di Corsico Maria Ferrucci (Pd) ha voluto dare l’esempio: «Fin dalla campagna elettorale aveva promesso che avrebbe tolto l’auto di rappresentanza, facendo risparmiare alle casse comunali circa 14.000 euro di leasing. Così è stato. Si muoverà a piedi, con la sua auto privata e con i mezzi pubblici. Grazie a un accordo con la società finanziaria, è stato possibile rescindere il contratto che scadeva a maggio del 2011 senza alcuna penalità. Si trattava di una Bmw che il Comune aveva preso in leasing, grazie a una convenzione con la Consip (la società del ministero dell’Economia che gestisce il programma per la razionalizzazione degli acquisti nella pubblica amministrazione)». «Un piccolo segnale, assunto all’indomani delle elezioni e che ha dato l’avvio a un piano di revisione e di razionalizzazione della spesa pubblica locale, necessario per rispettare sia il patto di stabilità interno sia i tagli ai trasferimenti decisi con il decreto legislativo 78/2010».
«Al momento - spiega l’assessore al Bilancio e alle Finanze Gino Muzza - per il 2011 occorre prevedere, per effetto dell’ultima manovra che riduce ulteriormente trasferimenti ai Comuni, minori spese per circa 1.290.000 euro, alla cui somma si deve aggiungere il risparmio necessario per il rispetto del patto di stabilità, che ammonta a quasi 1.200.000 euro».
«Una batosta da quasi due milioni e mezzo di euro, tutti sulla spesa corrente, cioè quella utilizzata per garantire i servizi ai cittadini.

«Il Comune di Corsico - prosegue l’assessore Muzza - assicura forse molti servizi non essenziali. Di fronte a un futuro recessivo, dovremo mettere in campo una serie di misure che ci permettano di affrontare, anche nel nostro piccolo, la crisi».

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