E spunta l’amicizia tra i due «bracci destri»

Le intercettazioni: i rapporti tra Binasco e il capo di Gabinetto di Palazzo Isimbardi

da Milano

Prima di vendere una quota del 15 per cento alla Provincia, Marcellino Gavio aveva provato a governare la Serravalle insieme al diessino Filippo Penati. Insieme avevano votato una modifica dello statuto per favorire i grandi azionisti. Appunto, la Provincia e il gruppo Gavio. Si sapeva, i giornali l’avevano scritto nel settembre dell’anno scorso. Ora però un’intercettazione illumina il retroscena di quell’accordo, poi saltato per l’irritazione del Comune. È il 2 agosto 2004 e Gavio parla al telefono con il suo braccio destro Bruno Binasco. La Gdf ascolta. E trascrive. «Adesso... - dice Binasco - nella modifica dello statuto rimetto la norma che chi ha una percentuale... loro sono favorevoli al voto di lista». Loro, anzi lei, è la Provincia. Allineata agli obiettivi di Gavio.
«Lui oggi è capo di gabinetto - prosegue Binasco - eh?». «Però», replica gongolante Gavio. «Della Provincia», ribatte Binasco. «Bello, va ben», commenta Gavio. Evidentemente, il capo di gabinetto, per la cronaca Giordano Vimercati, è l’uomo giusto al posto giusto. «Va bene», spagnoleggia Binasco. «È un suo amico - sottolinea Gavio - speriamo bene».

Insomma, l’asse, perfettamente legale, per carità, fra la Provincia e Gavio è rafforzato dal feeling fra Binasco e Vimercati, fra l’altro fratello dell’assessore provinciale allo sviluppo Luigi. «Ne avevo anche qualche altro amico che ha tradito... ma han tradito anche Gesù», chiude saggiamente Binasco. Nella tormentata storia della Serravalle seguiranno altri colpi di scena. E tradimenti.

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