E lo Stato «ritrova» subito 620 milioni

Resi disponibili i fondi impegnati fino al 2007. Verso l’estensione del bonus per i bebè. Sì al decreto fiscale

da Roma

Fra gli effetti della riforma del Tfr, approvata ieri dal governo, ce n’è uno che sicuramente non dispiace al «mediatore» Giulio Tremonti: il rinvio al 2008 libera infatti 620 milioni di euro, che la legge finanziaria destinava proprio a coprire nel biennio 2006-2007 gli aiuti nei confronti delle aziende che avrebbero perduto il Tfr come forma di autofinanziamento. Una parte delle risorse (200 milioni per il 2006) è stanziata nel decreto fiscale, che è stato approvato ieri dalla Camera con voto di fiducia. Il via libera definitivo arriverà la prossima settimana, a causa dell’ostruzionismo dell’opposizione.
Sul «malloppo» milionario liberato dal Tfr adesso puntano gli occhi molti ministri di spesa, dallo stesso Roberto Maroni a Rocco Buttiglione, che sollecita Berlusconi ad assegnarne una quota generosa ai beni culturali. Altri chiedono più risorse per la famiglia. Ma Tremonti difficilmente mollerà la presa. Martedì il ministro dell’Economia incontrerà ancora una volta i parlamentari di maggioranza per concordare le modifiche alla manovra.
Il voto sugli emendamenti alla commissione Bilancio della Camera prende il via mercoledì. Fra questi non vi sarà il controverso emendamento Crosetto inteso a inserire nella Finanziaria i contenuti del ddl sul risparmio. Il progetto del parlamentare «azzurro» è stato cassato dalla presidenza della Camera in base alle regole della sessione di bilancio. Forza Italia resta tuttavia impegnata all’approvazione del provvediento sul risparmio, che sarà calendarizzato a Montecitorio dopo la Finanziaria.
Fra gli emendamenti all’orizzonte, l’estensione del «bonus bebè» da mille euro - ora previsto per i nati del 2005 - anche per il 2006. Sarà introdotto un tetto di reddito per ottenere il contributo - una cifra fra i 30 e i 50mila euro annui - attraverso una autocertificazione. Sempre da parte di Forza Italia verrebbe proposto il cosiddetto «condono agricolo», sostenuto dal ministro Gianni Alemanno (An). Tremonti l’accetterà purché non interferisca con le cartolarizzazioni dei crediti Inps già previste. Pietro Armani (An) presenterà un emendamento per il condono degli abusi edilizi realizzati fino al dicembre del 2003.

Nessun passo avanti, invece, nel confronto fra governo e Regioni sul Fondo sociale. L’incontro fra il viceministro dell’Economia Giuseppe Vegas e il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, s’è concluso con un nulla di fatto. Problemi sono emersi anche sul fondo sanitario.

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