«Quello che è accaduto a Tor Di Quinto poteva capitare in qualsiasi altra parte della città». Non è lopposizione a mettere in luce quello che molti romani sanno: la capitale non è sicura. O almeno non quanto le istituzioni vogliono farci credere. La dichiarazione è dellassessore regionale ai Trasporti, Francesco Dalia, intervenuto ieri alla prima conferenza stampa del Pd a Roma, incentrata sul tema della sicurezza.
Lennesimo episodio di violenza a Tor Di Quinto ha scosso tutta la città, istituzioni comprese. E il Pd ha voluto dire la sua. Il capogruppo dellUlivo in consiglio comunale, Pino Battaglia parla di «un fatto di gravità inaudita, che però non può essere oggetto di speculazione e sciacallaggio politico da parte di chi ha governato il Paese per 5 anni e non è riuscito a far nulla». Si riferisce in particolare ad An. Lo «sciacallaggio politico» sarà il leit motiv di tutta la conferenza. Lo ripeteranno tutti i presenti, dal sottosegretario agli Interni, Marcella Lucidi, allassessore capitolino ai Lavori Pubblici, Giancarlo DAlessandro. Battaglia ricorda le cose fatte a Roma, che da gennaio a settembre di questanno sono stati sgomberati 5.241 persone, di cui 830 ora si trovano in specifiche strutture. E gli altri? Gli altri non si sa. «Alcuni escono dalla città - puntualizza Battaglia - e gli altri...». Non finisce la frase e chi vuol capir capisca. Lucidi insiste sul fatto che «non si può lucrare su quanto successo a Roma. Noi non ci vergogniamo di contrastare la criminalità. È Fini che si deve vergognare di fare sciacallaggio». Riferendosi al centrodestra, parla di «una politica che fa leva sulle paure dei cittadini». Ma diventa vaga, quando si chiede al sottosegretario come mai è stato necessario che accadesse lennesimo episodio di violenza perché il suo governo decidesse di trasformare in decreto legge, che permette limmediata applicazione, il disegno di legge che riconosce al prefetto il potere di espulsione. Lucidi spiega solo che «Amato aveva annunciato che se il Parlamento non dava lok si sarebbe comunque arrivati al decreto legge». E aggiunge che «quanto successo a Tor Di Quinto meritava una risposta così sollecita».
Anche DAlessandro è sulla stessa linea dei suoi colleghi di partito. Puntualizza che ieri mattina ha fatto un sopralluogo nella stazione dove è stata seviziata la signora Reggiani e che «le strade che arrivano nellarea sono illuminate». Poi, certo, tutta la zona è buia. Ma questo pare sia un altro discorso. Aggiunge che «il viottolo in cui è stata trovata la donna è di proprietà di un privato e che Met.Ro gli chiederà di metterlo in sicurezza. Se non ci dovesse essere il consenso, il Comune procederà allesproprio». Tocca a Dalia ricordare che «da lunedì cominceranno i lavori nella stazione di Tor di Quinto, che verrà chiusa».
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