da Roma
Le pensioni italiane sono «le meno squilibrate dEuropa, non dobbiamo affliggerci oltre misura». Neppure ventiquattrore sono passate da quando leurocommissario Joaquin Almunia ha chiesto allItalia una fase due di riforme strutturali sulla spesa, e già Tommaso Padoa-Schioppa smoscia tutto. Le pensioni? «Non è un problema di riequilibrio per i prossimi due anni, ma per il prossimo ventennio». La fase delle riforme? «La fase due è la Finanziaria stessa, che contiene già elementi di riforma sulla previdenza (sarebbe laumento delle aliquote per gli autonomi, ndr), sulla sanità, sul pubblico impiego». E il rischio che nel 2008 il deficit ritorni sopra il 3%? «Il 2008 è lontano... cè di mezzo unaltra Finanziaria. Quello che resterà da fare lo vedremo lanno prossimo, e comunque la nostra stima è di un deficit sotto il 3% del pil».
Forse addolcito dalle parole di stima e simpatia pronunciate in unintervista dal «rifondatore» Paolo Ferrero («dal punto di vista della cultura politica, Tps è meglio di Cofferati», ha detto il ministro della Solidarietà sociale), Padoa-Schioppa scambia Bruxelles - dove si trova per la riunione dellEcofin - per Parigi e vede la vie en rose. In fondo, argomenta, il sistema previdenziale italiano è «il meno squilibrato dEuropa», i problemi arriveranno fra ventanni, e allora perché preoccuparsi? Il focus va spostato sui giovani, e lavvio della previdenza integrativa inserito nella Finanziaria è un «passo importante». E non importa che vi sia un conflitto dinteresse fra pensioni integrative e conti pubblici: infatti, tutto il Tfr che va ai fondi pensione fa aumentare il «buco» nei conti di Tps. «Dobbiamo far beneficiare il sistema economico dellallungamento delle speranze di vita: questo è limpegno preso, e troveremo una soluzione entro i primi mesi del 2007», osserva. E in ogni caso, precisa il ministro dellEconomia, «qualsiasi riforma la si fa solo con la concertazione».
Musica per le orecchie dei sindacati. «Da anni diciamo che il nostro sistema pensionistico è il meno squilibrato dEuropa, fa bene Padoa-Schioppa a riconoscerlo, così la discussione di gennaio sarà serena e produttiva», dice il segretario confederale della Uil Domenico Proietti.
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